Calcolatore P101. Il design è opera di Mario Bellini
Il piccolo calcolatore da tavolo con stampante integrata, dotato di memoria e capace di risolvere calcoli complessi aveva tutto l'aspetto di una grandissima innovazione, bastava paragonarlo ai computer del tempo; degli "armadi" costituiti da un insieme quasi caotico di luci, interruttori e cavi, governati da personale altamente specializzato con tanto di camice bianco. Eppure alla fiera di New York del 1965 (il BEMA show), l'Olivetti relegò l'invenzione dell'ingegner Perotto in un angolo seminascosto del padiglione, lasciando i posti migliori a delle semplici calcolatrici meccaniche. Di sicuro non si aspettavano che una marea di esperti del settore sarebbe accorsa da ogni dove per verificare le potenzialità di quel computer minuscolo, il P101, ribattezzato poi "perottina"."Tutti andarono a vedere questa macchina programmabile. Fu un successo clamoroso. Lo stand venne preso d'assalto, curiosi e addetti ai lavori formarono file interminabili e obbligarono gli organizzatori a predisporre un servizio d'ordine per regolare le entrate” (Norberto Patrignani).
Al successo ottenuto al BEMA si aggiunse una discreta riuscita commerciale data dalla vendita di quarantaquattromila esemplari, alcuni dei quali furono comprati dalla stessa IBM. Ma nonostante tutto l'Olivetti non comprese il valore dell'invenzione; non credeva che il computer potesse diventare un oggetto di uso domestico e considerò quell'episodio come un caso fortuito e isolato.
L'idea geniale c'era stata ma come spesso accade in Italia fu trascurata e messa da parte.
Il documentario Quando Olivetti inventò il PC realizzato da Alessandro Bernard e Paolo Ceretto e trasmesso su History Channel il 26 giugno 2011 racconta nel dettaglio tutta la vicenda.
Purtroppo posso proporvi solo i primi minuti.
Per approfondire:
- Programma 101: la rivoluzione mancata
- Olivetti P101, quando gli italiani erano Steve Jobs
- Alle origini del personal computer: l'Olivetti Programma 101
- l'articolo del New York Times (pdf)