Posted on ott 19, 2013
Venerdì 18 ottobre, ore 21.00 [Teatro Alcione]
PROIEZIONE VERTICALE
Laminarie primo avvicinamento a Constantin Brancusi di e con Febodel Zozzo | drammaturgia Bruna Gambarelli | cura F. Rocchi | assistenti di produzione N. Piccorossi, L. Martorana
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art
Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Lo spettacolo è uno svelare a poco a poco l’atelier di Brancusi. Proiezione verticale indaga, attraverso i linguaggi del teatro contemporaneo, una delle più famose opere dello scultore rumeno Constantin Brancusi, la Colonna senza fine, di cui l’artista realizzò diverse versioni. La performance Proiezione verticale rimanda all’atelier di Brancusi, dove l’artista solitario lavora la materia con calma e sicurezza. La pratica artistica è evocata attraverso una partitura silenziosa di azioni, gesti e immagini. All’inizio, l’atelier dell’artista è coperto da un velo e le azioni dell’attore sono quasi impercettibili. Lo spazio scenico è un parallelepipedo chiuso, dove l’attore lavora senza discussioni apparenti con sé stesso. Poi, l’attore scopre la scena tirando manualmente il telo e rivela uno spazio ben perimetrato, con i suoi confini bianchi e le superfici vuote.
Curiosità: gli orecchini dedicati a Brancusi
febbraio 19, 2011
Google dedica il suo logo al compleanno dell’artista rumeno Constantin Brâncuşi (Hobita 19 febbraio 1876 – Parigi 16 marzo 1957), io un paio di orecchini con citazione nel pendente di una delle sue tipiche sculture, la Colonna senza fine del 1938 (per il giardino pubblico di Târgu Jiu, Romania, restaurate nel 2000) e nella stampa del gancio Le basier (Il bacio, 1907-1908, al Nasher Sculpture Center di Dallas, USA). Il Centro Pompidou di Parigi ospita l’Atelier Brancusi (visita virtuale a 360°. Sullo sfondo la foto Noir et Blanches, 1926, del grande fotografo surrealista dadaista Man Ray, amico dello sculture.