Son passati quasi 30 mesi da quando un giovane ragazzo di nome Dave Hakkens studente di Eindhoven portò come tesi PhoneBloks, uno smartphone modulare eco-sostenibile, facile da riparare ed economico. Il 10 settembre Hakkens pubblicò il video del progetto su Youtube e in meno di 24 ore ottenne un milione di visualizzazioni.
Fu contattato da innumerevoli aziende tra cui Motorola, che già da tempo ha in cantiere il Project Ara ed ora tale progetto è stato acquisito da Google.
Il primo lancio commerciale di Project Ara avverà entro fine anno a Portorico, nell’isola americana, e molto probabilmente ci sarà una presentazione al MWC di Barcellona, ad inizio marzo, con la messa in mostra di 50 componenti modulari pronti a essere visualizzati, confrontati e fotografati da migliaia di utenti. Ci aspettiamo anche una versione completa e funzionante del terminale modulare allo Show spagnolo che sarà visto a livello mondiale, con tanto di esclamazioni meravigliate,
Questo telefono consentirà agli utenti di aggiornare la fotocamera, RAM, scheda grafica, display e altri elementi semplicemente levando un pezzo e mettendone uno nuovo, in stile Lego e con il terminale acceso. Chiaramente uno swap, a terminale acceso, della CPU o del display non sarà possibile ma per gli altri componenti è realtà. Con il device in mano se uno vorrà fare una particolare fotografia, potrà al volo cambiare modulo fotografico e fotografare al meglio il soggetto magari troppo lontano o con poca luce (in stile reflex, per capirci).
Tutti questi moduli intercambiabili saranno disponibili in un negozio online, simile al Google Play Store, e sul primo telefono Project Ara sarà eseguita una versione modificata di Android Lollipop.
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Un altro collaboratore importante è la società Toshiba e dalla bocca del loro vice presidente Shardul Kazi sono uscite queste parole:
Abbiamo progettato due diverse versioni del telefono, lo Spiral e lo Spiral 2, presto sarà lanciato lo Spiral 3, mentre il 2 sarà offerto presto ai consumatori. Il prezzo dei moduli vanno dai 50 ai 500 dollari, e cercheremo di tenere un prezzo ragionevole agli utenti.
Lo Spiral 2 che vedremo presto sugli scaffali dei nostri negozi di fiducia (speriamo) non saranno dei mostri in stile “iPhone 6 Plus”, avranno delle fotocamere normali da 5 megapixel, connettività 3G, WiFi e supporto Bluetooth. La risoluzione dello schermo arriverà a 1280 x 720 pixel, mentre per il “cuore pulsante” ed il reparto grafico sarà nelle mani di Intel e NVIDIA.
La batteria offrirà una capacità inferiore del 20/30 % rispetto allo smartphone medio, però si tratta di un progetto ancora in sviluppo quindi sono previsti miglioramenti su tante parti modulari nonché una fotocamera migliorata e un modulo 4G LTE per la connettività, magari sullo Spiral 3.
Traggo due conclusioni: il progetto è ottimo, un’idea fantastica; Google ha un’anima innovativa e i suoi progetti hanno dei valori molto forti. Secondo, “ARA” mira a un dispositivo economico, rinnovabile e personalizzabile in base alle proprie esigenze.
Ma attenzione a non fare il passo più lungo della gamba; non molto tempo fa Google ha annunciato il fiasco dei Google Glass, il progetto è stato riassegnato ad uno dei padri dell’iPod, chiudendo le vendite del costoso dispositivo. Google ha di fatto dichiarato che la direzione presa era sbagliata e bisognava ripartire da zero. La mia paura è che questo Project ARA segua le orme dei Glass e che questo cantiere/progetto non esca mai dalla fase di Test per approdare nei nostri scaffali.
Termino quest’articolo con una domanda: Il mondo della Telefonia mobile chiede un dispositivo componibile?
Io ho i miei seri dubbi a proposito e penso che gli utenti tendano più a volere qualcosa di pronto e che funzioni bene senza bisogno di cambiare moduli al volo o altri componenti del terminale.