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Prolusioni inclinate

Creato il 26 marzo 2012 da Lucas
«Un’altratesi è emersa nelle ultime settimane, la legittimazionedell’infanticidio, assurdamente presentata in riviste scientificheinternazionali: in sé qualcosa di aberrante, se non addirittura dimostruoso. Per questi studiosi, di origine italiana, quello chesecondo loro si può fare sul feto, ossia l’aborto, sarebbepossibile anche sul bambino appena nato. E perché anche nonsuccessivamente? Così, in breve, dall’interruzione volontariadella gravidanza, di cui è ineluttabilmente vittima un bambino chedeve ancora nascere, si passerebbe all’eutanasia di questi unavolta nato.»
Attaccacosì il punto 6  della Prolusione (dal titolo «Piano inclinato” e dialogolaici-cattolici») cheil Cardinal Bagnasco ha tenuto alla sessioneprimaverile del Consiglio Permanente della Conferenza EpiscopaleItaliana.Sull'argomento sopra esposto, rimando pari pari a quanto scritto, encomiabilmente, daLuigi Castaldi.MaBagnasco continua, passando dal tema dell'aborto a quellodell'eutanasia, con una piroetta degna d'una ballerina di danzaacrobatica:
«Aproposito infine di eutanasia, va registrata purtroppo un’altratesi preoccupante, nel frattempo apparsa pure in sede scientificainternazionale: la nutrizione e l’idratazione dovrebbero esseresospese a tutti i pazienti in stato vegetativo permanente, salvo chenon ci sia l’evidenza di una volontà esplicita del soggettogravemente ammalato. Siamo cioè all’inaccettabile rovesciamentodella prospettiva di quanto in Italia prevede il disegno di leggeche, approvato alla Camera, attende l’auspicabile sì del Senato.»
Nonho voglia/tempo di fare una ricerca su dove possa essere apparso «insede scientifica internazionale»tale tesi. Mi basta, però, il modo in cui Bagnasco ne accenna percredere che di “scientifico” tale tesi abbia poco. L'obiettivodel cardinale è far credere al greggeche, qualora venisse approvata una legge liberale elaica che concedesse piena facoltà di decisione a ogni individuo discegliere cosa fare in caso di stato vegetativo permanente(vale a dire: se continuare aessere forzatamente tenutoin vita oppure no), questo provocherebbe una indiscriminatasospensione della nutrizionee dell'idratazione anchenei soggetti che non hanno esplicitato alcuna scelta, o peggioancora, che non hanno lasciato scritto niente per scaramanzia o altro motivo, se vogliono, nel caso,essere mantenuti artificialmente in vita. Questo modo di ragionare misembra alquanto disonesto e irrispettoso nei confronti e degli stessilaici coi quali si vorrebbe dialogare, e dei fedelistessi, in quanto si fa loro credere le medesime cose di coloro che argomentavano - un tempo - che con la legge che permetteva (regolamentava)l'interruzione volontaria di gravidanza, tutte le donne avrebberoabortito; o di coloro che paventavano che con la legge sul divorzio,tutte le coppie avrebbero divorziato (conosco mie coetanee che,all'epoca bambine, spaventate dalla campagna democristiana in merito,correvano tra le gambe dei genitori implorando che non silasciassero). Prosegue, Bagnasco, dipoi:
«Non è vero chesi è esaurita la stagione del confronto laici-cattolici, comequalcuno ciclicamente obietta; piuttosto è vero che in questaricerca si gioca la più alta avventura della coscienza umana. Non cisono vite non degne: che si tratti di bambini down, o disabili gravi,o malati psichici di difficile gestione, o malati terminali. Nonesistono ragioni economiche per sopprimere o abbandonare una vitamalata. Sarebbe la barbarie. Quando nel dibattito pubblico arrival’eco di discussioni – sperando che solo di queste si tratti –che avverrebbero in taluni nosocomi del nostro Paese dove, peresigenze di budget, si vorrebbero rifiutare cure costose a beneficiodi chi non ha più realistiche prospettive di vita, è il momentodella massima all’erta, quello in cui stanno indebolendosi ipresidi dell’umano, e si capisce che cosa vale in concreto la vitadi ciascuno di noi. Nessun accanimento – possiamo convenirne –,ma neppure sentenze sbrigative, negligenti, o rinunciatarie inpartenza.»
Conil suo tono pacato, il cardinal Bagnasco detta la linea del dialogo:ex cattedra. Egli dà per scontato che solo tra i laici alberghinocoloro che pensano si debbano eliminare «bambini down,disabili gravi, o malati psichici di difficile gestione»per ragioni di budget (e non solo). Insomma: gli stronzi e letestedicazzo favorevoli all'eugenetica per motivi primieramenteeconomici sono tutte da una parte, la laica. Se dessimo valore a talisottintesi, sarebbe facile replicare che i defloratori di imberbicreature sono tutti chierici; ciò nonostante, giammai cipermetteremo di fare simili considerazioni. Piuttosto: quando scrivee pronuncia la parola budget, aBagnasco non viene mai in mente il budget che la Chiesa riceve tramite lo straordinario meccanismo dell'otto per mille e, altresì, quantobudget valgono tutti gli immobili che dovrebbero pagare l'ici (ol'imu) e invece sono esentati?
Infine,chiedo soccorso: non so come leggere l'ultima frase del paragrafo, Nessunaccanimento – possiamo convenirne –, ma neppure sentenzesbrigative, negligenti, o rinunciatarie in partenza»)sein senso positivo o negativo, se posso, cioè, permettermi l'arbitriodi leggervi un segnaledi distensione e di riconoscimento del diritto di ognuno (non solo il Papa) di rifiutare unaccanimento terapeutico; oppurese, invece, se tale proposizione va letta come monito al legislatoreaffinché stia attento a non lasciare falle che possano far impugnarela legge di fronte alla corte costituzionale (vedi il caso Englaro).

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