Dopo il sì dell’Europa, le acque restano agitate nella maggioranza. Alcuni, anonimi parlamentari del Pdl hanno presentato una lettera-appello a Berlusconi, nella quale si chiede ancora al presidente del Consiglio di dimettersi e allargare la maggioranza, proprio per poter dar corso agli impegni assunti con l’Ue. Le misure che ci chiede Bruxelles, sono molto impegnative, questo governo sarà in grado di attuare i provvedimenti di cui ha parlato il presidente del Consiglio e che pesano enormemente sui lavoratori?
Gli esami per Berlusconi non finiscono mai! 29 righe che guastano il rientro del Premier, chiedono il suo ritiro a Palazzo Chigi. Parole che svelano la paura e la preoccupazione che il governo che da tempo non riesce ad eseguire i normali lavori riesca ad attuare le nuove misure proposte. Un nemico interno che Berlusconi non si aspettava. Una bomba vera e propria per l’opposizione che è in rivolta e promette battaglia con uno sciopero generale unitario. Se il Cavaliere ha convinto Bruxelles, ora dovrà fare altrettanto in Italia. Gli impegni vanno rispettati. Un’altra prova del nove per il Cavaliere, soprattutto sul capitolo della riforma del mercato del lavoro, fissata entro maggio del prossimo anno.
“Il messaggio di licenziare è l’opposto di quello che serve al paese, osserva Susanna Camusso, abbiamo un Governo incapace di agire e decidere e che prende ordini dall’Europa. Quella lettera è la somma di tante dichiarazioni che abbiamo già visto e sentito. Non c’è nulla che riguarda la crescita, nessuna risposta positiva per il paese”.
Scontro di opinioni, che attendono oltre alle promesse, leggi che risolveranno il divario tra il mondo delle difficoltà quotidiane e il mondo decisionale della politica.