Magazine Cinema
Come ne Le Baccanti, è di nuovi dèi che si parla qui. Poco importa, in questo caso, se questi nuovi dèi corrispondono poi alla formulazione del più antico pantheon originario. Nella tragedia sembra che l'ordine e il disordine, anarchia e nuove gerarchie si contendano lo spazio esistenziale dei Greci. Il proliferare di nuovi nomi, sia esso un riemergere di divinità in parte dimenticate, sia invece un'evoluzione del sentire religioso, mostra un'ineludibile irrequietezza spirituale; ma ne emerge altresì l'indebito sincretismo nel quale noi moderni tendiamo ad appiattire culture storicamente contigue, ma non unitarie. Rimane il fatto che gli spettatori greci si sentivano chiedere ragione della loro fede e venivano invitati a rifletterci su.
Tragedia molto insidiosa sul piano teatrale, per l'immobilità del protagonista, incatenato a una roccia per volere di Zeus per tutto lo spettacolo, il Prometeo rischia di perdersi nei suoi misteriosi dialoghi e nelle sue allusioni talvolta non immediate. In più, in Eschilo una straordinaria modernità di spirito e di problemi convive con una patina arcaica, "ancestrale" direi, che potrebbe alienare la simpatia di molti. Mi fa piacere, dunque, che ciò non sia successo in questa stagione 2012 a Siracusa, nella messa in scena di Claudio Longhi. Una breve indagine tra amici e alunni ha sottolineato la netta preferenza di ciascuno per il Prometeo o per Le Baccanti, come a dire che i due spettacoli sono complementari.
Io, che sono pregiudizialmente favorevole nei confronti della manifestazione (nonostante i mille dubbi e le molteplici obiezioni di fondo su alcune scelte), direi che mi sono piaciuti entrambi, ma ammetto senz'altro la mia preferenza proprio per il Prometeo. Mi sembra che l'insieme dello spettacolo sia stato più organico e coerente, anche laddove singoli elementi (come la coreografia della Martha Graham Dance Company meno precisa che ne Le Baccanti) e alcuni errori in scena hanno un po' smussato il mio entusiasmo. Riconosco pure che l'ottimo Massimo Popolizio, nel ruolo di Prometeo, non ha mantenuto la promessa di altre recite, almeno non sotto ogni aspetto, sebbene sia stato nel complesso all'altezza di un compito impegnativo e difficilissimo, che richiede tanta pazienza quanta bravura.
Trovo ottimi l'Efesto di Gaetano Bruno, per i suoi movimenti a scatto in scena e l'interpretazione sciolta e sicura, e l'Ermes di Jacopo Venturiero, per la voce e l'energia della sua presenza scenica. Nello stesso tempo, trovo che ci abbiano guadagnato entrambe nello scambio (rispetto alle Baccanti) tra protagonista e corifea Gaia Aprea e Daniela Giovanetti. L'una è una Io insieme animale e umanissima, selvatica più selvaggia, irrequieta, come morsa da un tafano, scioltissima; l'altra guida il coro delle Oceanine con intensità e partecipazione. Buono l'Oceano di Mauro Avogadro, solenne e coerente, mentre Massimo Nicolini e Michele Dell'Utri completano il cast nella parte di Potere (Kratos) e Violenza (Bìa).
Una menzione speciale va, però, all'orchestra di percussioni che accompagna lo spettacolo. Il bellissimo tappeto musicale di Andrea Piermartire è organico allo spettacolo, rapinoso senza essere invadente: sottolinea dove serve, affianca gli attori, li sostiene in una partitura scenica davvero splendida. Ma un altro elemento, stavolta estrinseco, contribuisce alla simpatia emotiva dello spettacolo: quest'epifania umana e divina, questo rivelarsi e svelarsi di forze contrapposte, è stato sottolineato da un tramonto terso e splendido, fresco e commovente. La luce naturale che via via è scesa sulla scena, dimentica di tutti gli artifici della regia e degli scenografi, ha illuminato la tragedia di una forza davvero sovrumana contribuendo alla contemplazione estatica da parte del pubblico (o almeno, da parte mia). Lo si dimentica troppo spesso, ma anche questo è teatro.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
“Le mie parole d’acqua” di Maria Luisa Mazzarini. Recensione di Lorenzo Spurio
Le mie parole d’acqua di Maria Luisa Mazzarini Edizioni Divinafollia, Caravaggio, 2015 Recensione di Lorenzo Spurio “Le mie parole d’acqua” (2015) Dopo Lantern... Leggere il seguito
Da Lorenzo127
CULTURA, LIBRI -
La tua estate con Adelphi
Rodolfo Sonego e Il racconto dei racconti Se c’è una Casa Editrice che fa andare sul sicuro il lettore questa è Adelphi, vera e propria garanzia di qualità,... Leggere il seguito
Da Signoradeifiltriblog
ARTE, CULTURA -
ANTONELLA CILENTO e VANNI SANTONI ospiti di “Letteratitudine in Fm” di...
ANTONELLA CILENTO e VANNI SANTONI ospiti di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 1 luglio 2015 - h. 9:10 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti:... Leggere il seguito
Da Letteratitudine
CULTURA, LIBRI -
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
Quattro chiacchiere e un caffè con... Francesca Angelinelli!
Buon pomeriggio, cari lettori! ^^Oggi sono qui per con un appuntamento speciale di "Quattro chiacchiere e un caffè con...", rubrica di interviste e curiosità. Leggere il seguito
Da Francikarou86
CULTURA, LIBRI -
Murlo (siena): bluetrusco | i cavalli, il palio di siena e gli etruschi
Nell’ambito della prima edizione dell’unico grande festival dedicato agli Etruschi, in programma dal 3 luglio al 2 agosto a Murlo (Siena), domenica 5 luglio all... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ