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Promised land

Creato il 11 marzo 2012 da Rob77
PROMISED LAND
PROMISED LAND
Pubblicato dalla Rca: Gennaio 1975
Classifica Usa: 47
Classifica Uk: 21
LATO 1
PROMISED LAND
THERE'S A HONKY TONK ANGEL (WHO'LL TAKE ME BACK IN)
HELP ME
MR. SONGMAN
LOVE SONG OF THE YEAR
LATO 2
IT'S MIDNIGHT
YOUR LOVE'S BEEN A LONG TIME COMING
IF YOU TALK IN YOUR SLEEP
THINKING ABOUT YOU
YOU ASKED ME TO
Nel corso del 1974, nonostante Good Times faccia registrare un modesto quanto immeritato piazzamento in classifica, e Elvis As Recorded Live On Stage In Memphis non riesca ad eguagliare le elevate vendite dei precedenti album dal vivo, i singoli "If You Talk In Your Sleep" e "Promised Land" raggiungono la Top 20. Manifestando un insospettabile senso artistico del tutto assente in tempi recenti (brani di grande qualità come Burning Love, Separate Ways e Always On My Mind erano stati collocati in antologie di basso profilo), la Rca sceglie di inserire questi moderati hits, unitamente ai rispettivi b-side Help Me e It's Midnight in un 33 giri che beneficia quindi di un discreto traino promozionale. Tale disco mutua titolo ed art work proprio dal singolo "Promised Land", che aveva raggiunto la quattordicesima posizione, nel tentativo di favorire un impatto sul mercato che tuttavia non si sarebbe rivelato eclatante.
Assemblato con la seconda scelta proveniente dalle fruttuose sessions effettuate nel dicembre 1973 a Memphis, questo album gode di una omogeneità di fondo quanto mai gradita, e regge piuttosto bene il confronto con Good Times, che lo aveva preceduto nei negozi di circa un anno. L'incursione in territorio country, una costante per l'Elvis degli anni settanta, fornisce l'abituale e confortevole tappeto sonoro sul quale appuntare con la consueta classe le proprie sensazioni, al termine di un periodo burrascoso che ha lasciato ferite evidenti. Elvis appare inevitabilmente in bilico, sospeso fra il lasciarsi andare ad amare considerazioni, farsi volutamente sorprendere da un'ondata di dolorosi ricordi, e il volersi scrollare di dosso la negatività misurandosi con temi meno drammatici. Sul vinile il suo stato d'animo tende occasionalmente all'ottimismo, ma i pochi momenti di quiete, quasi fossero insperate oasi nel deserto apparse all'improvviso, sembrano rappresentare un rimedio tutt'altro che duraturo alla montante depressione.
Eppure raramente un disco di Elvis ha beneficiato di una partenza tanto spettacolare. La rilettura della Promised Land di Chuck Berry, che Elvis affronta con una potenza espressiva paragonabile a quella del biennio 69/70, è semplicemente memorabile ed ha tutte le carte in regola per porre, ancora una volta, Elvis al centro della scena rock. Trasformata in una trionfale marcia itinerante attraverso gli Stati Uniti d'America, che rischia di allontanarsi dai reali intenti dell'autore, sostenuta da una ritmica serrata, impreziosita da chitarre che lasciano il segno e dalla tonante voce del protagonista, la canzone entra di diritto nella fitta schiera dei grandi classici Elvisiani di tutti i tempi. Bellissima la successiva There's A Honky Tonk Angel, una love song ottimamente interpretata, grazie alla quale Elvis sembra soppesare l'eventualità di un'alternativa alla donna che lo fa soffrire, anche se non ci è dato sapere quale questa possa essere. Commovente Help Me, una sentita quanto disperata supplica al Signore, che ha il suo punto di forza nella sincerità messa in mostra da un artista che appare in tutta la sua fragilità emotiva. Mr. Songman non è qualitativamente al livello delle precedenti canzoni, ma permette ad Elvis, sebbene superficialmente, di indossare gli inconsueti abiti dell'appassionato che cerca il rimedio alle angosce quotidiane attraverso l'arte del proprio idolo. Dato il suo inusuale punto di vista, il brano non approfondisce minimamente gli umori del "Songman" (che possiamo inopinatamente considerare Elvis stesso), ma è ugualmente godibile. "Confesso la mia solitudine" canta Elvis in Love Song Of The Year, facendo pubblica ammenda e promettendo di comportarsi diversamente in futuro, avendo apparentemente fatto tesoro dei propri errori. Ancora una volta il cantante risulta perfettamente calato nella parte, nonostante la composizione non brilli certo per originalità.
Completamente diversa l'atmosfera che si respira nella stupenda It's Midnight, senz'altro uno dei momenti più intensi dell'album. Ad una prima parte durante la quale il nostro affonda consapevolmente nel paranoico rimpianto, prendendosela sopratutto con se stesso, segue uno struggente sfogo che lo porta ad ammettere la propria vulnerabilità, prima di pronunciare il conclusivo e in un certo senso liberatorio "è mezzanotte, e mi manchi". Difficile essere più espliciti di così. Con Your Love's Been A Long Time Coming, gradevole e al solito ben interpretata, Elvis torna alla fase iniziale di un sentimento, e finalmente un brano offre una chiave di lettura che non è necessariamente quella autobiografica. Venata di blues, intrisa di seducente Soul e sorretta dalla pulsante linea del basso, sulla quale si innestano in modo convincente archi e fiati, If You Talk In Your Sleep parla apertamente di tradimento. Elvis sembra conoscere ed apprezzare l'argomento, e lo tratta con una buona dose di ironia, offrendo una prova sicura e ammiccante in linea con la baldanza giovanile di un tempo. Le parole di Thinking About You hanno ancora una volta il sapore di una malinconica carenza affettiva, ma il ritmo sostenuto ne smorza in parte i toni accorati, mentre la superba prova vocale di Elvis, che suona straordinariamente moderna, lascia presagire interessanti sviluppi per il futuro, se lui avesse continuato a prendere con impegno e passione il lavoro in sala di registrazione. Il tipico country di You Asked Me To, che conduce piacevolmente alla fine del disco, è il conclusivo e umile appello alla persona amata, che lascia socchiusa la porta della speranza.
Promised Land è un album da ascoltare preferibilmente di notte, quando i pensieri si amplificano a dismisura e i cancelli dell'alba sono ancora lontanissimi. Elvis ci offre il mezzo per annegare nello sconforto, oppure per realizzare che la vita, con tutte le sue problematiche, merita sempre di essere vissuta intensamente. A noi la scelta, naturalmente.

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