I dati raccolti durante l’osservazione di prova di SRT sono stati inviati al centro di elaborazione del JIVE (Joint Institute for VLBI in Europe) in Olanda: i set di informazioni sono stati così elaborati insieme dal correlatore software del centro, producendo le cosiddette frange di interferenza in tutte le bande di frequenza registrate e in polarizzazione, indice di corretto funzionamento della modalità di osservazione congiunta.
L’importante risultato operativo è arrivato a tre settimane dall’altro test positivo compiuto da SRT in osservazioni congiunte con il radiotelescopio da 32 metri della stazione osservativa dell’INAF di Medicina (Bologna). Grande è l’entusiasmo del team VLBI italiano che nelle prove ha utilizzato il modernissimo back-end Digital Base Band Converter e il nuovo sistema di acquisizione dati Mark5C: “E’ un risultato eccellente, frutto del duro lavoro di molte persone delle strutture di ricerca di Cagliari e Bologna dell’Istituto Nazionale di Astrofisica” dicono Carlo Migoni, dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Cagliari e Giuseppe Maccaferri dell’Istituto di Radioastronomia di Bologna dell’INAF.
Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf