PRONTI, VIA: il Prosecco Doc vola a Dusseldorf dove domani si inaugura una delle principali fiere del settore, la 21^ edizione di PROWEIN.

Creato il 14 marzo 2015 da Yellowflate @yellowflate

  Il Consorzio del Prosecco doc sta volando in Germania, per partecipare al Prowein, una delle manifestazioni fieristiche di maggior richiamo per il settore vitinicolo che quest’anno ha deciso di bruciare sul tempo il Vinitaly , solo di pochi giorni,  non senza ripercussioni organizzative per gli operatori del trade.

“Al Prowein annunceremo i dati dell’annata – anticipa il Presidente Stefano Zanette – A partire dal numero di bottiglie prodotte nel 2014 dai nostri oltre 10.000 coltivatori, con un aumento del 26,9 % rispetto all’annata precedente.

Ma anche le bottiglie di Prosecco Doc vendute all’estero pari complessivamente a  199.300.000. Di queste, la maggior trovano collocazione nei mercati anglosassoni. Il Regno Unito, con un balzo del 60% in più rispetto all’annata precedente, è arrivato a toccare i 55 milioni di bottiglie guadagnandosi il primo posto nella scala dei Paesi importatori con una percentuale pari al 27.2% dell’intera quota export.  Seguito a ruota dagli USA che registrando un + 34,2% si piazzano al terzo posto con una quota export del 18,8 che vale 37,6 milioni di bottiglie.

Il posto onorevole nel 2014 lo occupa ancora la Germania, mercato  storico per il Prosecco tanto che per moltissimi anni ha mantenuto la prima posizione tra i paesi  importatori, ma ora con il suo 21,1% che si traduce in circa 42 milioni di bottiglie è dietro agli UK anche se non ha perduto il vantaggio rispetto ai pur performanti Stati Uniti d’America.

“Il 72 % dell’intera produzione di Prosecco Doc – prosegue il Direttore  Luca Giavi – viene lavorato come “spumante” , il restante 28%, quindi meno di un terzo,  viene realizzato nella più semplice versione “frizzante”. In Germania si verifica un fenomeno controtendenza rispetto agli altri mercati. Mentre in  Italia e nel resto del mondo si privilegia la qualità spumante, in Germania si consuma soprattutto frizzante tanto che il 61% della quota export destinata ai tedeschi consiste in Prosecco con il tappo raso e solo il 7  % in versione spumante con tappo a fungo. Le ragioni di tale scelta non sono tanto legate a un fattore culturale quanto al fatto che il Prosecco frizzante non è soggetto alla penalizzante accisa di 1,02 € che incide invece su ogni bottiglia di Prosecco che varca il confine con il tappo a fungo”.



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