Pronuncia e social networking

La gaffe di Fabio Fazio durante l’intervista con Richard Gere domenica scorsa a Che Tempo Che Fa è stata evidente. No, non è che Fazio abbia provato a parlare in inglese (lo fa di rado), ma ha fatto una cosa ancora più grave, dicendo al suo ospite che avrebbe “postato” una certa foto di se stesso. Gere l’ha guardato con un misto di rabbia e perplessità “I have nothing to do with social media” è stata la controbattuta dell'ospite. Insomma, Facebook, Twitter, Instagram e quant'altro sono molto lontani dal pensiero dell’attore-buddista. Ma soffermiamoci sull’espressione “social media” (pronunciato rigorosamente “mi-dija”) usata in questo caso. In effetti è l’espressione che gli anglofoni e la stampa anglofona usano quasi sempre per riferirsi a quelli che in Italia vengono chiamati “i social network” (rigorosamente con una bella ‘o’ aperta nella prima parola, e la seconda senza la ‘s’ finale).

Quindi ci troviamo di fronte a un paradosso linguistico: l’inglese prende la parola di origine latina ‘media’, ne storpia la pronuncia e la usa quotidianamente per parlare di un fenomeno attuale (come pure ‘mass media’, caduta un po’ in disuso). L’italiano invece ha adottato una parola tutt’altro che latina, “network”, una fusione fra ‘net’ e ‘work’, ambedue parole dall’Old English. Il termine ‘network’ fu coniato per la prima volta appunto dagli americani negli anni quaranta per riferirsi ad una rete radiofonica, poi quella televisiva, poi più tardi per descrivere una rete di computer.

Quindi, anche se ai mass media italiani piace molto l’espressione ‘inglese’ "social network", fra madrelingua inglesi invece si usa molto di più social media. (Provate a pronunciare bene social con la 'o' chiusa e la 'a' quasi mangiata). Al limite potremmo sentire parlare di ‘social networking websites’. Se ce la fate ad includere quest'ultima espressione nel vostro prossimo colloquio di lavoro, o in una verifica scritta, in inglese, farete sicuramente una bellissima figura.  

 

Mark Davis