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Proposta di referendum: riaprire le “case chiuse”

Creato il 28 luglio 2013 da Yellowflate @yellowflate

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Oggi la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato un quesito di referendum, presentato in Cassazione per l’abrogazione della Legge Merlin. Questo il quesito: “Volete voi che sia abrogata interamente la legge 20 febbraio 1958, n. 75, intitolata Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui?”.

Promotori dell’iniziativa sono Angelo Alessandri e Matteo Iotti del Progetto Reggio e Luca Vezzani del Pdl, i quali hanno anche in programma a settembre una raccolta di ben 500mila firme, necessarie per presentare nuovamente lo stesso quesito referendario.
I proponenti così definiscono l’iniziativa: ”Una proposta referendaria che è anche una battaglia di civiltà che cerca di affrontare il tema della prostituzione ed i problemi ad essa inerenti in modo concreto. La riapertura delle ‘case chiuse’ e la loro regolamentazione permette innanzitutto di stroncare il racket della tratta di queste ragazze, evitando forme di schiavitù, e facendo in modo che anche le prostitute possano godere di diritti. In questo modo ‘papponi’ e ‘magnaccia’ perderanno il loro lavoro e la possibilità di vessare le ragazze sotto la loro protezione”.

Cosa consentirà quindi l’abrogazione della legge Merlin? Semplicemente il regolamentare l’esercizio dell’attività della prostituzione, assoggettandola ad una forma di imposizione fiscale, difatti Angelo Alessandri afferma in questo senso:
”Si stima che l’emersione dei redditi derivanti dalla prostituzione garantirebbe un gettito fiscale pari all’IMU sulla prima casa. Austria, Germania, Svizzera per citarne alcune, hanno già legalizzato e regolamentato l’esercizio della prostituzione, con notevoli benefici per le casse erariali e soprattutto per il decoro urbano”  



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