Luca Isidori è poeta e attore.
Nasce a Piacenza il 16 novembre 1980.
Vive in provincia di Piacenza e lavora come educatore.
Vive l’arte come mezzo per conoscere se stesso e il mondo:
“Non rinunciare mai al fuoco che hai dentro, alla tua vocazione, a far sentire la tua voce”.
Ha partecipato a diversi concorsi letterari e molte sono le sue letture in pubblico.
Nel 2013 ha autopubblicato tre libri con il sito ilmiolibro.it:
Musica per battiti ed orchestra;
La vetrina del negozio di dolci;
Diario costante dei giorni.
Quest’ultimo è stato premiato, nell’aprile 2015, al Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica, con il Premio Athos Lazzari.
Con la stessa pubblicazione, Diario costante dei giorni, ha inoltre ricevuto, sempre nel 2015, la menzione d’onore al Premio Letterario Internazionale Itinerante World Literary Prize.
Come attore ha recitato in diverse compagnie della sua città, diretto anche da Lorenzo Loris nel 2011 e collaborando nel 2014 con Marco Bellocchio.
Recentemente a partecipato al festival DDT – Diversi Dirompenti Teatri, tenutosi a Imola nel maggio 2015, con la performance dal titolo “Io resisto, non mollo, perché esisto”.
Attualmente è al lavoro su nuovo materiale riguardante poesia e teatro.
Potete visitare la sua pagina Facebook “Diario costante dei giorni”
Email: [email protected]
***
HAPPINESS
(Il trucco delle nuvole)
Col mio incauto
sogno di leggerezza
ancora intatto.
Col mio impavido
ideale di libertà
ancora dentro a scalciare.
Nel perfetto disegno di idee
pronte ad imbrattare
di necessità il mondo,
in cerca di equilibrio.
Io resisto, non mollo,
perché esisto.
Perché qualcosa
dentro i miei passi
non vuole tacere
né arrendersi.
Rifiutandosi sempre di annuire,
di patteggiare alcun compromesso.
Continuando a rivendicare
porzioni di regno di luce per sé:
happiness… felicità.
Ma allora cosa impedisce
di sbraitare frastuono,
di mordere sangue?
Di camminare sospeso
oltre gli spilli centrifughi del dolore,
unito al proprio centro,
leva del proprio fulcro…?
Io resisto, non mollo,
perché esisto!
Generoso scalatore di esperienze,
altruista di occhi,
egocentrico di talento,
selvaggio mancato,
bandito,
stupratore di cervelli,
sicario del destino,
violinista di tendini
(nella smorfia condita di dolore,
abnegazione, estasi, liberazione,
annullamento di sé),
virtuoso a mezz’aria nel vuoto,
padrone della sfida
tra l’asfalto e il divino,
corda d’equilibrista.
Fossi farfalla,
petali danzanti nell’aria
tra lo zucchero filato del cielo,
nel lieve, lento fluire
del vento ballerino sulle ali,
la mia pelle…
Spavaldo
rimarrò in piedi
eroso dal vento
(still standing again and forever) ,
come l’ultima sentinella
dell’ultimo baluardo
dell’impero romano al collasso.
Ad impedire al medioevo di iniziare.
Nella propria esistenza
molte cose se ne vanno,
alcune rimangono,
altre ritornano.
Happiness… felicità .
Di nuovo libera,
dentro di me.
***
GUARIGIONE A COMANDO
Guarigione a comando non esiste
(d’altronde parlo lingue sconosciute alla gente,
perduta nella propria insensatezza-nullità,
folli amanti del vacuo divenire senza fulcro,
senza scopo,
di oggetto in oggetto prediletto).
Non resta che osservare l’insieme delle cose,
gli avvenimenti,
alla ricerca del disegno nascosto.
…
Sparati nel cosmo dal battito della notte,
avanziamo:
possibili mondi,
possibili tondi desideri,
rotolanti lungo le strade libere dello sguardo,
si ergono, s’innalzano, abitano oltre le colline,
impennati verso il blu delle stelle.
…
Divenire,
divenire senza più soffrire,
senza più soffrire.
Partire,
arrivare
e ripartire.
Occhio-cannocchiale,
furia degli eventi che fa male.
Faccio finte,
faccio finta
di capire.
Respiro lucciole e mangio cuore profondo…
Sassi, vuoti passi.
Felino
alle porte,
che non parte.
…
Idee:
fiamme matrici,
mantici felici
che soffiano sulle passioni
alimentandone la forza, il potere,
il sapore, la suggestione,
lo stordimento, l’aggressione.
…
Contemplo cielo,
immenso segreto svelato,
non capito.
Il rumore indistinto dell’immensità,
dell’eternità,
penetra nei miei occhi, nelle mie narici,
come in tutta la mia pelle,
in un linguaggio armonico di vibrazioni,
di pace sovrumana.
Il vento annoda profumi
in rapide carezze.
Sono un tutt’uno di ricordi,
voglie ed immaginazione.
Mi avvolgo d’universo.
Sono un uomo,
né più né meno.
Un uomo.
***
I TUOI OCCHI
(Che cosa e che cosa non)
I tuoi occhi,
preludio di felicità,
mi sfuggono da sempre nel discorso degli anni…
…
… Mentre ogni giorno
mi schianto deluso contro il mondo
che si ostina a non volermi ascoltare.
Ed io più ostinato di lui
a continuare e continuare
il suo gioco.
A non voler mai finire la partita. Mai.
…
Lo so, dovrei semplicemente vivere, lo so,
ma non ci riesco.
Non voglio.
Così sono io, nell’essenza.
Non posso evitare di pensare e ri-pensare;
di chiedermi il perché delle cose,
di manifestarlo tra la gente…
…
Pensieri-ronzio,
quali frequenze sconosciute,
mi chiamano e mi portano con sé
come onde in burrasca,
verso ciò che ancora non ho toccato
e che già vorrei non facesse così male: vita.
La vita.
Vita-vitamina che, sciolta nelle vene,
dà la forza nell’azione: per andare, salpare, addentrarsi,
addentare, rapire, carpire, sentire, colpire.
E’ vivere o morire! Capite! Ecco tutto.
E lo so, lo so.
Forse sbaglio a darmi con così tanto fervore alla luce…
all’oblio.
Purtroppo lo so.
Anche troppo lo so.
…
Ma che ci vuoi fare.
Per vivere, per farlo bene,
sempre protesi verso la verità,
volti migliorando a migliorare,
con occhio toujours spalancato,
onniveggente e spietato dentro di sé
(che sa tutto e vede tutto), e sempre in ascesa (verso Dio?),
bisogna credere. E si deve forse anche un po’ morire.
Persino ogni qualvolta si formuli un pensiero.
…
Perché ogni volta che si perde si acquisisce,
e mentre qualcosa ci sfianca,
è proprio in quel momento
che ci dona la chiave mistica del sapere…
del saper riconoscere. Del capire.
Per imparare.
Per progredire!
…
E’ pazienza.
E’ forza.
E’ virtù!
E non importa se la pelle non vuol migliorare
e il suo abbraccio continua a mancare…
Sarà l’inganno degli anni a cambiare tutto,
a farci guarire.
…
…
PREFERISCO COSÌ.
…
…
Ma poi i tuoi occhi tra la folla…
preludio di felicità.
****
BALLO…
come un pistone a ripetizione
come un coglione
e faccio facce nel vuoto con gli amici
in continuazione, e sì, faccio il coglione!
Ballo!
Losing my mind my soul
losing my obsessive attention my cold time…
Ballo! Ballo!
Losing my heart my sweet and sad heart
and my legs my free fairy legs…
E sebbene io balli solo per divertire
me, me stesso, me
ballo per sentire e per non sentire
anche se ballo per arrivare (dove?).
Chiudo gli occhi e lo so e non so,
so di essere da qualche parte dall’altra parte
in un sogno di suono…
…
Dimmi psichedelica del basso
dimmi mio andare
dimmi verità nottambula e felice feroce e vera
dimmi che cosa sono
dimmi se tutto s’avvera!
Metafisica del corpo:
l’orizzonte scomparso cosparso
di gioia ad occhi chiusi socchiusi
di nuovo nel basso che libera cadenza martellante
il il salto il il salto il del cuore motore pulsante!
E irti arti elastici fluenti scattanti dispersi soccombenti
nel suono che pervade lo spazio
tra mura colme di teste a pistone a salire
a pistone a calare
e poi di nuovo a salire e poi ancora a calare
e nuovamente a salire!
E tum tum tum! Tum tum tum!
Salmoni in pista
guizzanti scalpitanti
di fremente fervore di vivido fulgore
in arcaico moto perpetuo…
E sebbene io balli
nessuno mi vede…
ballano!
…
InUnicoSuonoPerdono
il-mio-mondo-il-mio-dentro-il-mio-tempo
e scolpisco frastuono come fragili rovine gloriose e potenti
di farfalle ubriache decadenti tra i denti
non più stretti
dietro immaginari paraventi delle mille follie!
Ballo! Ballo!
Senza scampo io ballo!
E la fiamma travolge
la molla percuote
la fiamma risorge!
Dalle dita arse dei piedi
fino all’estremo sortire delle ciglia
nel non son più polpacci ma spine ma lacci
nell’aria che vibra, litiga, sfibra!
Lacci per avere, per non staccarsi
per sentire in quella dimensione
la vita che freme…
nel dai e dai e dai! E vai e vai e vai!
…
Non so più chi sono…
SonoUnSuonoSonoSoloUnSuono
sono solo
sono un suono
SonoSoloUnSuonoSolo!
Che s’innalza e che rovina
steso a terra e poi tracima tra le stelle alla deriva!
E anch’io, anche io che ora sono
e più non sono,
sono…
libero!
Libero!
Libero!
Leggero
e felice
di non essere più né me stesso né la mia voce
e ciò mi piace!
E sebbene soltanto io balli incessantemente io balli
va bene va bene che io neghi…
che io balli!
***
SANGUE
Caldo profilo di fango…
tana AGITATA che freme…
Rosso,
gravido colore acceso d’incontri,
quanta noia
disperazione
rabbia
rassegnazione
quanta gioia
spinte nella carne tremenda
sotto la tua bandiera!
Dei diabolici amanti
non resta che il sonno,
della schermaglia infinita
nient’altro che giorno.
Si muove
– e (si) muore –
PER QUEL COLORE.
(Di nuovo) la città multicolore
abbaglia della luce del vento
(mentre, percorsa, stenta, decade),
sospinta (NELL’ARIA)
da ossa in decomposizione.
La tragedia,
e sta qui l’errore,
gravita fuori
o abita dentro?
***
LE STELLE
Le stelle
ballano sul mio naso
e le luci hanno tutte un nome
e le nuvole una forma
e le speranze un sorriso
e le mani un viso.
Quando gettare un desiderio
nell’anima profonda
significa davvero credere in qualcosa.
Arriva la riscossa
dalle vene
nella carne
nelle ossa.
***
IN ASCESA
Sono una scala per il cielo
(in questo mio ascendere,
disattenzione per le cose ordinarie),
protesa nell’intenzione di sublimare contorni,
rimuovere ostacoli,
concentrata a concepire una nuova dimensione
del tutto (organizzando mattatoi di certezze
in deliri di ebbrezze,
di spietate carezze),
impegnata a trascendere la stropicciata carta
ad involucro
che porta scritto a cartellino il mio nome…
…
Strappare la confezione, rompere, evadere,
varcare la cortina sterile dei giorni;
superare limiti,
dissolvere,
sparire,
inesistente come una molecola nell’aria
scoppiettante di vita
in elementi su elementi,
in elementare elevazione a decifrazione
universale…
…
Scopo ultimo:
la disgregazione in atomi.
Abbandonarsi alla sacra, immateriale
essenza del cosmo;
fluire simultaneo che scorre
navigabile come sorgente elettrica continua
di scariche a ripetizione da persona a persona
e, in un modo o nell’altro (in qualche modo
empatico, dinamico, mistico, magnetico,
energetico, empirico),
da me al mondo, e che dal mondo di nuovo a me
ritorna, circolare,
scatenando fulmini di gioia naif,
inarrestabili, irresistibili saette…
…
Emersione, dispersione!
Disperazione = abbreviazione in atto di una presa
di coscienza-potenza.
(Matto? Perché no?!)
Così, balzare su, in alto, più in alto,
sempre più forte, oltre!
Attraverso strati di nuvole
che governano sull’uomo…
reggendone l’intenzione… di vivere.