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Proroghe all’ultimo minuto: «Lavoriamo per un calendario fiscale sostenibile»

Da Pukos
Proroghe all’ultimo minuto: «Lavoriamo per un calendario fiscale sostenibile»

Il Sottosegretario all’Economia annuncia l’avvio di un tavolo per discutere delle scadenze. A settembre, novità anche sull’antiriciclaggio

Un tavolo per razionalizzare e rendere più sostenibile il calendario delle scadenze fiscali, già a partire dal 2015. Ad annunciarlo è il Sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, che, proprio ieri, investito della rappresentanza politica del MEF, ha avuto la prima riunione informale con il Dipartimento delle Politiche Fiscali e l’Agenzia delle Entrate, per tracciare le linee di intervento. Obiettivo, evitare l’accavallarsi delle scadenze, in modo da non essere costretti a proroghe dell’ultimo minuto, come accaduto in merito alla scadenza per l’invio dei 770.

Sottosegretario Zanetti, partiamo proprio dalla proroga del 770. Qualcuno non le ha lesinato critiche quando ha dichiarato che, per il MEF, non c’erano i presupposti per concedere il rinvio.

“E, in effetti, l’ho trovato abbastanza curioso. Lo scorso 15 aprile, non proprio a ridosso della scadenza del 31 luglio, attraverso un’interrogazione, Scelta Civica (di cui il Sottosegretario è esponente, ndr) chiede al Governo la disponibilità ad una proroga. Emergono delle perplessità di carattere tecnico, che hanno complicato la cosa, rimasta praticamente bloccata fino a dieci giorni dalla scadenza. A quel punto, ho ritenuto opportuno comunicare all’esterno che tali perplessità persistevano, nella consapevolezza che questo avrebbe, come poi è stato, agevolato un dibattito crescente e una maggiore sensibilizzazione sul tema. Ecco, trovo peculiare che qualcuno si sia lamentato con chi il problema stava cercando di portarlo all’attenzione, anziché con chi, fino a quel momento, non aveva avuto nulla da dire in proposito”.

Ma è proprio necessario che le proroghe arrivino sempre all’ultimo istante utile?

“Credo che, a volte, sia inevitabile, perché anche un provvedimento come una proroga ha le sue complessità. Chiunque sappia come funzionano le cose, è consapevole che esistono un livello tecnico, che ha la competenza gestionale delle problematiche, e un livello politico, chiamato a fornire gli indirizzi. È evidente che, nel momento in cui il primo livello, anche in modo argomentato, esprime delle perplessità, c’è bisogno di un indirizzo politico forte per invertire la deriva. Serve il coinvolgimento del Gabinetto del MEF e anche l’interessamento della Presidenza del Consiglio, atteso che è un DPCM quello che si va ad emanare. Un insieme di passaggi che, quasi strutturalmente, richiede qualche giorno ed è ovvio che, se ci si muove a dieci giorni dalla scadenza, poi si arriva all’ultimo secondo utile. Ma questa, purtroppo, sarà una costante, a meno che non si arrivi a creare un calendario fiscale sostenibile che elimini, a monte, il problema delle proroghe”.

I commercialisti lo chiedono da tempo. Sarà possibile realizzarlo?

“Proprio oggi (ieri, ndr), abbiamo avuto una prima riunione informale con Dipartimento delle Politiche Fiscali e Agenzia, per tracciare le linee guida da seguire. Ci incontreremo nuovamente per poi aprire il tavolo agli operatori di settore. L’obiettivo è realizzare un calendario fiscale che sia sostenibile e, allo stesso tempo, condiviso da tutti. Una volta fatto ciò, patti chiari e amicizia lunga: le scadenze non saranno più prorogabili”.

Immaginiamo che i professionisti ne sarebbero ben felici, a patto che gli strumenti per lavorare arrivino per tempo.

“Infatti, quando parlo di patti chiari, intendo che entrambe le parti, Amministrazione ed operatori, devono farsene carico. Nel corso della prima riunione, ci siamo soffermati proprio su questo aspetto: il processo relativo al tempestivo rilascio della strumentazione è assolutamente centrale”.

Possiamo aspettarci novità anche in tema di antiriciclaggio, altra sua area di delega, soprattutto in termini di sanzioni per i professionisti?

“A settembre partiremo con un tavolo tecnico anche su questo tema, coinvolgendo Dipartimento del Tesoro, Guardia di Finanza e UIF (Unità di informazione finanziaria presso la Banca d’Italia, ndr). Un tavolo finalizzato proprio a rivedere la disciplina sanzionatoria nell’ambito dell’antiriciclaggio. L’obiettivo è arrivare a distinguere, in modo netto, il trattamento sanzionatorio legato alle violazioni formali rispetto a quello previsto per violazioni sostanziali. Andremo a ridurre sensibilmente il carico sulla prima fattispecie, mantenendolo, viceversa, elevato sulla seconda”.

A proposito di sanzioni, c’è la possibilità di rivedere quelle connesse al visto di conformità infedele, in caso di integrazione del 730 precompilato?

“Abbiamo preso atto delle considerazioni dei commercialisti durante le recenti audizioni e, di certo, alcuni punti meritano di essere discussi. Aspettiamo di vedere i pareri di entrambe le Commissioni parlamentari, per poi valutare se apportare eventualmente delle modifiche, anche se dietro l’attuale impostazione c’è comunque una logica. Si tratta di capire come riuscire a far quadrare tutte le cose”.

Fonte: Eutekne


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