Ad oggi circa 1.200 i pazienti arruolati e 100 i centri coinvolti
Si è svolto il 21 e 22 maggio, presso l'Isola di San Servolo, il primo incontro di aggiornamento sullo studio, realizzato con il contributo incondizionato di Takeda Italia
Venezia, 26 maggio 2015 - Dopo l'avvio a settembre 2014, si sta concludendo con successo la fase di arruolamento del Pros-IT (Prostata Italia), il primo progetto di monitoraggio, in chiave epidemiologica, del tumore della prostata in Italia, promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), coordinato dalla sezione Invecchiamento dell'Istituto di Neuroscienze (IN) di Padova, sotto la guida, come responsabile scientifico, del professor Gaetano Crepaldi, e realizzato con il contributo incondizionato di Takeda Italia. Per fare il punto sullo stato di avanzamento dello studio, si è da poco svolto, il 21 e 22 maggio 2015, presso l'Isola di San Servolo a Venezia, il primo incontro di aggiornamento cui hanno partecipato 150 specialisti, tra Urologi, Oncologi e Radioterapisti coinvolti nello studio, oltre ai rappresentanti delle maggiori associazioni scientifiche italiane di riferimento, ovvero AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRO (Associazione Italiana Radioterapia Oncologica), AURO (Associazione degli Urologi Italiani), SIU (Società Italiana di Urologia), SIUrO (Società Italiana di Urologia Oncologica) e SUN (Società Urologia Nuova).
"Lo studio Pros-IT si inserisce all'interno di un progetto globale, avviato dalla sezione Invecchiamento dell'Istituto di Neuroscienze, che ha l'obiettivo di realizzare i registri delle principali patologie croniche dell'invecchiamento, com'è stato già fatto per l'Alzheimer e l'Osteoporosi" - dichiara il professor Gaetano Crepaldi, responsabile scientifico dello studio. "Il tumore della prostata, tipica patologia del paziente anziano, rappresenta circa il 20% di tutti i tumori maschili ed è la terza causa di morte oncologica, con un'incidenza in Italia di circa 36 mila nuovi casi previsti nel 2015. Tuttavia - prosegue il professore - è bene sottolineare che la sopravvivenza dei pazienti dopo la diagnosi è in crescita, grazie presumibilmente all'attività di screening e alla diagnosi precoce. Oltre alla sopravvivenza, è aumentata anche la qualità di vita dei pazienti: fattori che vengono identificati e valutati dallo studio Pros-IT, che sta avendo un grandissimo successo e che, ad oggi, vede la partecipazione di circa 100 centri in tutta Italia, con circa 1.200 pazienti arruolati".