Prosèlito
Dal latino tardo proselўtu(m), che è dal greco proselytos ‘nuovo venuto, straniero’, poi ‘proselito, convertito’, composto di prós ‘verso, oltre’ ed elyt. ‘venire, provenire’.
Anche, raramente, proselite.
Sostantivo maschile (femminile proselita, plurale maschile proseliti, plurale femminile proselite).
Chi da poco si è convertito a una religione o ha abbracciato le idee di una dottrina, di un partito ecc.: fare proseliti, i proseliti del socialismo.
Una (parola) giapponese a Roma
Tsantsa ['tsantsa]
Voce jivaro.
Anche zànza.
Sostantivo femminile invariabile.
(etnologia) Trofeo rappresentato dalla testa di un nemico ucciso, disossata e mummificata, ridotta delle dimensioni di un pugno, con i capelli mantenuti nelle condizioni di lunghezza naturali.
Ci scrive Alex Merseburger.
— Hai scritto:
Pignòlo
Derivato di pigna; il passaggio da ‘pinolo’ a ‘persona meticolosa’ è di incerta spiegazione (forse ‘chi va a cercare il pinolo’, simile a ‘cercare il pelo nell’uovo’).
A Verona la persona pignola si definisce "pilumino" proprio per il suo ricercare il pelo nell’uovo. —
"Istruendo un selvaggio nelle tecniche più avanzate, non se ne fa una persona civile; se ne fa solo un selvaggio più efficiente."
Carlo Cipolla