L’immagine del corpo
si manifesta nella stanza cambiata,
in coincidenza con lo spazio
lasciato vuoto:
nessuno se ne accorge quando accade
ma il desiderio ricompare sempre
con un nome diverso,
quando siamo già fuori,
per una frazione di buio.
di Davide Valecchi
Quei maledetti occhi, votati al dubbio dell’impossibile regalano all’anima un’inaspettata nudità.
Nascosto sotto un’aura di tristezza, guarda l’etereo cielo di ottobre che nutre di fondo ogni sifilitica speranza.
Saremo due stelle, diverremo polvere caos fumo e cibo per i vermi.
Io e tu, puoi starne certa, offriremo al mondo uno spettacolo indimenticabile spezzando con gesti compunti il nostro inattaccabile senso di vuoto.
Prendi le mie mani adesso, fai presto, prima che rabbia scontento e solitudine si impossessino di ciò che è nostro.
Non disperare, si nasce e si muore soli. Contro tutti i princìpi del dannato vivere.
Ma tremo al pensiero di un tuo mancato ritorno.
di Francesco Faraci
abre los ojos
così che ti possa passare a memoria
illanguidire nelle parole – abboccandoti
il mio amore saturo
dita appuntate ai lati stanchi della guancia
si distinguono le formiche e la fame che vive
sulle lenzuola e nelle corde chiazzate di sesso
abre los ojos
offrimi in punta di nuvola le gambe
- divinamente ammaestrate
circuito che disegna scintille refrattarie
origine e perdono nella testa china
che ingoia la mia natura disumana
di Antonella Taravella