Trama: “la vita della fattoria sta iniziando a diventare noiosa. Giorno dopo giorno, il Fattore dice a Shaun quel che deve fare; così, Shaun architetta un piano per prendersi un giorno libero: ma si deve stare attenti a quel che si desidera! Insieme al gregge, elabora un’idea geniale: una dopo l’altra, le pecore saltano la staccionata così che il Fattore, contandole, si appisoli. Dopodiché, muovendosi silenziosamente, lo portano in una vecchia roulotte parcheggiata in un angolo del campo ricreando tutte le condizioni tipiche della notte. Quando Bitzer le scopre, ormai la frittata è fatta; cercano quindi di riportare il Fattore fuori dalla roulotte che, a quel punto, inizia a muoversi dirigendosi precipitosamente verso la strada, con il Fattore avvolto in un sonno profondo ancora al suo interno. Bitzer si scaglia all’inseguimento della roulotte, che punta dritta verso la Grande Città. Shaun e il gregge rimangono alla fattoria, ma il caos prende il sopravvento: Bitzer e il Fattore non si vedono più. A quel punto, decidono di lanciarsi alla ricerca dei due per porre rimedio al problema che hanno creato. Shaun ritroverà il Fattore prima che se ne perdano le tracce per sempre?
”La sfida più grande che si pone “Shaun, Vita da pecora” è di realizzare un lungometraggio in stop-motion assolutamente privo di dialoghi e sottotitolazioni. Gli animali si esprimono con i loro versi caratteristici, mentre dal punto di vista degli animali sono gli umani stessi ad emettere solo grugniti e borbottii incomprensibili. Le scenette divertenti / avventurose unite a gag a volte perfino paradossali ma molto piacevoli e ad una trama semplice ma efficace rendono tuttavia il film perfettamente comprensibile sia dal punto di vista di un bambino che da quello di un adulto.
Trovarsi quindi a tifare per Shaun nella sua mirabolante avventura alla ricerca del fattore è un attimo, così come farsi scendere la lacrimuccia.