La caccia al successore di Prandelli è iniziata e vedrete che dovremo aspettare sole e ombrellone agostani per ricevere una risposta dai piani alti. Cambiamenti in corso.
Nel frattempo, si fanno i nomi dei papabili, con i pro e i contro del caso; facendo due calcoli, i nomi concretamente spendibili restano due. Massimiliano Allegri e Roberto Mancini. Il primo non riscuote un grande successo sul pubblico, reo di aver commesso peccati capitali che difficilmente riceveranno la misericordia del popolo azzurro. Pirlo via dal Milan – nonostante le dinamiche reali dell’operazione furono diverse da come vengono spesso raccontate – e lo scudetto perso con Ibra in campo (l’uomo dei trionfi nazionali).
Dall’altra parte c’è Roberto Mancini, Lazio, Inter, Manchester City e Galatasaray. Ma senza mai costruirsi un nome dello spessore di Ancelotti o Mourinho. Non è un top allenatore nel senso moderno del termine, ma ha saputo condurre i citizens al titolo di Campioni d’Inghilterra dopo oltre 40 anni. I soldi dello sceicco Mansour hanno messo le ali ai piedi della squadra, questo è vero. E in Nazionale, in questo momento, siamo in regime di spending review dopo le polemiche che hanno investito, e lasciato secco, Cesare Prandelli. Vietato sperperare dunque. Mancini dovrebbe ridurre pretese e capienza del portafogli; per la Nazionale, potrebbe farlo volentieri.
Toto-allenatore: prossimo ct dell’Italia un allenatore straniero?
Ma c’è un’opzione che non viene presa in considerazione, ma che sta portando molta fortuna altrove. L’allenatore straniero. L’ultima traccia di un selezionatore dell’Italia proveniente da altri lidi, risponde al nome di Helenio Herrera; correva l’anno 1966. Il Mondiale in corso dimostra che l’allenatore straniero fa la fortuna della Nazionale che guida. Klinsmann è approdato agli ottavi di finale con gli Stati Uniti, sbattendo fuori Portogallo e Ghana. La Colombia si sta rivelando una delle formazioni più interessanti della kermesse, grazie anche alla sapiente guida dell’argentino Josè Pekerman. Vi siete già dimenticati la Costa Rica, mattatrice del gruppo D (quello dell’Italia)? Chi siede in panchina si chiama Jorge Luis Pinto ed è nato a San Gil, in Colombia.
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E il Cile di Sanchez, che ha sbattuto fuori dai giochi la Spagna di Del Bosque? È allenata dall’argentino Jorge Sampaoli. Va bene, la Grecia non è irresistibile e ha passato il turno con una dose di buona sorte. Ma anche in questo caso, l’allenatore è Fernando Santos ed è tutto fuorché greco; nato e cresciuto a Lisbona. I casi dell’allenatore straniero portafortuna non sono finiti: Ottmar Hitzfeld (tedesco) ha guidato la Svizzera fino agli ottavi, Vahid Halilhodžić (jugoslavo) è ct dell’Algeria.
Ci sono anche sporadici casi (entrambi italiani) fallimentari, per i quali non vale il discorso fatto finora: Zaccheroni e Fabio Capello hanno miseramente fallito la spedizione al primo turno. Dunque, arrivando alla conclusione, per una volta non dovrebbe essere accantonata frettolosamente l’opzione b nel momento delle decisioni: prossimo ct dell’Italia un allenatore straniero. Sarebbe poi così assurdo?