Prostituzione, la Cassazione boccia le megamulte per chi accosta le lucciole. A rischio le multe di Perri

Creato il 02 agosto 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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Il sindaco Oreste Perri ha firmato un’ordinanza all’anno contro la prostituzione da strada, prevedendo multe salate. Guai a chi accosta la lucciola, fulmini e saette a chi fa manovre pericolose: il linguaggio di questi provvedimenti perristi era anche sapido, goffo, divertente, per promuovere un modo di fare che fa solo spettacolo. Qualche multaccia da 500 o 400 euro negli anni è stata data, il giornale La Provincia che pubblica annunci di prostitute d’appartamento dà ogni tanto notizia di una retata contro le lucciole da strada.
Anche il Giornale dà la notizia. Il testo della sentenza contraddice l’ordinanza Perri e chissà che prima o poi se ne occupi anche la neo Prefetta Picciafuochi. L’ordinanza perrina scade a fine anno.

Niente più multe a chi si accosta, in auto, ad una prostituta. Lo ha stabilito la Cassazione. La sesta sezione civile ha annullato, con rinvio, una sentenza con cui il giudice di pace di Pescara aveva respinto il ricorso di un uomo sanzionato per aver violato l’ordinanza del sindaco di Montesilvano, che proibiva di “fermarsi con autoveicolo in prossimità di esercente il meretricio sulla via pubblica”. Il giudice di pace aveva confermato la sanzione, sia pure riducendola della metà (da 500 a 250 euro).

Nel dare ragione all’uomo la Cassazione ha richiamato la giurisprudenza della Corte costituzionale, che nel 2011 ha dichiarato illegittima la norma contenuta nel “pacchetto sicurezza” (del 2008) con cui si assegnavano poteri straordinari ai sindaci per l’adozione di “provvedimenti a contenuto normativo ed efficacia a tempo indeterminato, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minaccino la sicurezza urbana, anche fuori dai casi di contingibilità ed urgenza”.

Vorremmo che il Comune semmai facesse qualcosa per dare un’alternativa a quelle donne che per forza si trovano in quelle condizioni.
Può fare qualcosa il Comune, d’accordo col volontariato, come già faceva Massimo Cacciari prima giunta e sull’onda l’ex assessore Caterina Ruggeri?
Punire i clienti sarà utile, ma i più facoltosi vanno in appartamento
E poi la Cassazione ha dato ragione al ricorso di quel signore che ha considerato illegittima la mega-multa. Accostare la prostituzione in strada non è un reato.
E allora perché non cambiare direzione e puntare sul recupero delle donne vittime della prostituzione forzata? Esempi virtuosi in provincia ci sono stati, in passato.
Ora forse se ne parla meno, o si pensa ad altro.

Nel frattempo sono state consegnate le firme per il referendum che abolirebbe la legge Merlin. Ci fanno rimpiangere Cacciari e a Cremona Caterina Ruggeri.

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