I tumori al seno costituiscono oggi in Italia una delle malattie più gravi contro le quali la medicina sta compiendo gli sforzi maggiori. E i frutti si cominciano a vedere: anche in questo settore, infatti, negli ultimi anni è stata compiuta una grande svolta, rappresentata dall'introduzione di trattamenti chirurgici che premettono di "salvare" la mammella se il tumore è ancora di piccole dimensioni.
Per questo motivo è diventata sempre più importante la diagnosi precoce: scoprire un tumore quando è ancora piccolo significa poterlo curare con operazioni non demolitive e con alte possibilità di guarigione.Questo processo nella cura del tumore alla mammella ha stimolato le donne a seguire la pratica dell'autoesame. detta anche "autopalpazione".
Un'attenzione al proprio corpo che diventa fondamentale, considerando che chiunque ha l'abitudine di conoscere le reazioni del proprio organismo e di prestare attenzione ai suoi cambiamenti ha certamente molte più probabilità di scoprire un eventuale tumore in fase precoce. Fare l'autoesame significa quindi non sottovalutare alcun sintomo, ma non deve neppure far cadere nell'eccesso opposto: provocare ansia e preoccupazioni ingiustificate. L'eventuale presenza di noduli, indurimenti, alterazioni sconosciute che possono anche essere indolori deve essere interpretata con attenzione e segnalata sempre al proprio medico curante. Non bisogna dimenticare, infatti, che nella fase iniziale i tumori non provocano dolore e hanno quindi il tempo per crescere inosservati. Ecco perché diventa importante vincere la pigrizia e imparare a osservarsi e a palparsi e, soprattutto, a riferire al medico ogni sospetto: potrebbe confermare che non vi sono alterazioni significative, oppure disporre esami più approfonditi.
QUANDO FARLO: ETA' PER ETA'
L'abitudine ad autoesaminarsi le mammelle deve diventare sempre più diffusa tra tutte le donne, a partire dai 25-30 anni. "Infatti, prima dei 30 anni il tumore al seno è abbastanza raro e quindi la necessità di un controllo non è cosi pressante; fra i 30 e i 40 anni questo pericolo è ancora poco frequente; ma il rischio aumenta decisamente negli anni successivi. Quindi, è bene che la donna controlli il seno regolarmente soprattutto dopo i 30 anni, eseguendo almeno due mammografie tra i 40 e i 50 anni. Dopo questa età è meglio fare la mammografia ogni due anni. La mammografia è un esame radiologico che si può eseguire in assoluta tranquillità. Oggi, infatti, si utilizzano macchine ad alta tecnologia che riducono considerevolmente l'esposizione ai raggi e, inoltre, utilizzano pellicole radiologiche molto sensibili, che consentono ai radiologi di avere lastre chiare e leggibili anche con la minima esposizione della donna ai raggi.
È quindi un esame molto più sicuro che in passato, grazie al quale si possono individuare tumori anche di pochi millimetri che potrebbero sfuggire sia all'autopalpazione sia alla visita dello specialista.
In ogni caso ogni donna in età adulta dovrebbe abituarsi a esaminare periodicamente il proprio seno, scegliendo il momento più opportuno. Qual' è? Quello di minore tensione delle mammelle, che coincide con la settimana successiva al ciclo mestruale. Se invece si è in menopausa o in gravidanza, la scadenza per l'autoesame deve essere mensile.