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Proteste in Sala Consigliare: Bocchio non ci sta

Creato il 17 febbraio 2012 da Lapulceonline

protesta kovacicAl consigliere comunale PdL mario Bocchio non è proprio andata giù la manifestazione di oggi portata letteralmente in Sala Consigliare di Palazzo Rosso da Giovanni Rattazzo, candidato della lista civica “eticAL”. Bocchio già non aveva gradito- i primi di febbraio- la (simile) protesta del candidato sindaco di Rifondazione Comunista Renato Kovacic, il quale aveva “imbandito” la sala con bandiere rosse incatenandosi ai banchi. “Una cosa indecente,”, l’ha definita il consigliere PdL, “che non mi ha permesso di svolgere la commissione di politiche ambientali già schedulata, proprio in Sala Consigliare per quell’ora, da giorni. Mi chiedo perché i due candidati- prima uno e poi l’altro- non abbiano utilizzato per le loro proteste altre sale, pienamente disponibili”.

Ciò che lamenta oggi Bocchio è quello che lui ha definito “l’uso inaccettabile ed improprio” della Sala Consigliare, “utilizzata” da Rattazzo “a proprio esclusivo vantaggio”. “Ho massimo rispetto per le battaglie di Kovacic e Rattazzo”, ha precisato Bocchio, ” e nessuno vuole privare gli altri dell’esercizio della democrazia. Ma non è accettabile il fatto che un istituzione cittadina come la Sala Consigliare venga utilizzata come luogo di comizio o manifestazione politica. Ben vengano le iniziative per esempio culturali volute da una specifica forza politica, ma occorre ricordare che quella sala non è predisposta ad un uso politico”.

Sui due episodi lo stesso Bocchio ha presentato un’interpellanza urgente.
“All’interno dei regolamenti comunali vanno previste le forme di accesso alle strutture nel rispetto dei principi di trasparenza, pluralismo e uguaglianza. E’ inaccettabile perciò”, ha affermato il consigliere, “fare un uso delle istituzioni a proprio ed esclusivo vantaggio di bottega e per questi motivi ho anche ritenuto opportuno segnalare al Sindaco Piercarlo Fabbio l’uso improprio dei locali di proprietà comunale, cioè di tutti noi, al fine di propaganda elettorale di singole Forze politiche. “Per questi scopi infatti finora sono sempre legittimamente stati utilizzati altri locali comunali – conclude – mentre ora si è arrivati all’uso della Sala Consiliare ‘addobbata’ come una sede di partito con il Gonfalone bene in vista e la stessa sala piena di materiale di propaganda, con tanto di banchi della Presidenza fasciati con catene e con bandiere”.


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