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Protezioni solari: anche gli animali le usano?

Creato il 04 settembre 2015 da Deboramorano @DeboraMorano

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Cari Lettori, questa settimana vi propongo una nuova curiosità rinvenuta sul National Geographic.

Anche gli animali usano delle protezioni solari? Diversi studi hanno dimostrato che gli animali adottano diversi meccanismi difensivi contro i raggi del sole.

Da uno studio pubblicato di recente su Elife si è scoperto che alcuni anfibi, rettili, uccelli e pesci sono in grado di sintetizzare un composto detto gadusol, che li protegge dai raggi del sole, esattamente come una protezione solare.

Taifo Mahmud, professore di chimica farmaceutica della Oregon State University ha spiegato che il gadusol assorbe la radiazione ultravioletta, in particolare i raggi UVB, e la dissipa sotto forma di calore.

Uno studio pubblicato su Nature nel 2004, ha scoperto che anche gli ippopotami producono un particolare tipo di sudore, costituito da un pigmento rosso e uno arancione che li protegge dal sole. In particolare, il primo pigmento contiene una molecola antibiotica, mentre il secondo è deputato all’assorbimento dei raggi UV. Insieme proteggono il mammifero africano da infezioni e danni derivanti dall’abbondante esposizione solare. Il colore dei pigmenti ha a lungo fatto credere che l’ippopotamo sudasse sangue.

Uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista Current Biology ha rivelato  che gli occhi dei crostacei dell’ordine degli stomatopodi contengono un pigmento a base di amminoacidi, detti MAA, che fungono da protezione solare naturale. In queste specie però i pigmenti servono soprattutto da filtri che consentono al crostaceo di avere una vista particolarmente nitida e potente.

Un ultimo esempio di adattamento è quello dei pesci della specie Protopterus annactens che non producono alcuna protezione solare naturale, ma riescono comunque a rimanere al fresco, chiudendosi in un bozzolo fatto di muco, prima  di insabbiarsi nel fango del fondale durante la stagione secca.  Accoccolato e protetto, il pesce si ritira poi in una sorta di letargo estivo.

(fonte: http://www.nationalgeographic.it)


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