Prova a Incastrarmi (se ti riesce)

Jack Di Norscio é un gangster, membro di una delle tante organizzazioni criminali degli Stati Uniti. Destinatario di pesanti accuse, decide di affrontare il processo addirittura volendosi difendere da solo. 
Un'ennesima trama a carattere processuale, direte voi... si, ma seppur ottantenne il carismatico Sidney Lumet decide ancora una volta di muoversi nelle aule giudiziarie che lo resero famoso, cinquant'anni prima con quel magnifico esordio de "La parola ai giurati". Questa volta però lo fa distaccandosi dai canoni che hanno sempre contraddistinto questo genere di lungometraggi, andando a cambiare registro stilistico dirigendo sostanzialmente una commedia che tratta del processo più lungo degli stati uniti d'america. La presa di posizione da parte di Lumet è evidente, plasma quello che dovrebbe essere un processo serioso e minimalista in un vero e proprio show con a capo un Vin Diesel impressionante, mastodontico caratterista. Avvalendosi di ironia e cinismo Lumet mette sul tavolo e rende evidenti le incredibili procedure e lungaggini processuali atte a definire in maniera seppur ironica l'assurdo sistema giudiziario americano.
Un film riuscito, divertente e a suo modo originale che mette in luce le straordinarie capacità interpretative di Vin Diesel, che tutti di certo conosceranno per il franchising "Fast and Furios"ma non tutti sanno che prima di esser scoperto da Spielberg, che successivamente lo scritturò per "Salvate il Soldato Ryan", Diesel ha esordito come regista e interprete nel pluripremiato cortometraggio "Multi-Facial dove affronta le difficoltà produttive e lavorative di un attore esordiente a NY, dimostrando di meritarsi in un certo qual modo il successo arrivato. Chissà, dopo Affleck non mi dispiacerebbe vedere un modestissimo: Directed by Vin Diesel sullo schermo bianco.
Sidney Lumet