Prova del fuoco per SLS

Creato il 16 gennaio 2015 da Media Inaf

Inizio d’anno col botto per lo Space Lauch System (SLS), il razzo più potente mai costruito dall’uomo e gioiellino Nasa che promette di portare gli Stati Uniti lontano lontano nello spazio – obiettivi dichiarati: Marte e gli asteroidi del Sistema Solare – ha superato con successo la prima prova di accensione motori presso lo Stennis Space Center Nasa, vicino alla baia di Saint Louis, Mississippi.

SLS monterà una rielaborazione del vecchio RS-25, abbondantemente sfruttato come motore principali sulle missioni Shuttle. 500 secondi di fuoco per gli ingegneri dell’agenzia spaziale statunitense, che dal 2009 non avevano più messo mano al blocco motore. Ottimo risultato per questa prima prova: il motore ha risposto bene e non dovrebbe dare problemi di sorta anche in formazione con gli altri 3 blocchi previsti per SLS.

L’unità di controllo del motore, il cervello della macchina, sovrintende a tutte le comunicazioni tra veicolo e motore. Un controller tiene sott’occhio la gestione a ciclo chiuso del motore regolando il rapporto di miscelazione, spinta e carburante, facendo affidamento su hardware e software aggiornati e configurati per funzionare con il nuovo assetto aerodinamico di SLS.

Riassunto delle puntate precedenti.

A settembre 2013 la Nasa dà il suo ok definitivo allo sviluppo del progetto per la realizzazione del razzo più potente mai costruito dall’uomo (vedi MediaINAF). SLS dovrebbe essere pronto per il lancio di test della capsula Orion Deep Space ed essere strutturato per sopportare bene la configurazione da 80 tonnellate.

Il 5 dicembre Orion vola, senza equipaggio, bullonata su un vettore Delta IV Heavy. SLS non ce l’ha fatta, gli ingegneri sono ancora in alto mare (vedi MediaINAF). Con il 2015 si va recuperando il tempo perso: nel mese di aprile, completati gli aggiornamenti sul sistema idrico ad alta pressione che costituisce il sistema di raffreddamento del prototipo, si prosegue con un secondo test.

Ne sono previsti otto in tutto: 3500 secondi di inferno sulla Terra. E altri 4500 per l’altro blocco motore cui lavora Nasa. Dita incrociate e aspettiamo la luce verde per SLS.

Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga


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