Allora, ecco la prova della Diavel. La NUOVA Diavel.La prova l'ha fatta il Babber che poi ci ha raccontato tutto nel dettaglio, una volta che ha smesso di sorridere e ansimare.Ma prima: com'è finito a provare la Diavel? Ce l'ho mandato io, curioso di fargli provare una Ducati, dopo mesi di astinenza da moto. La bella stagione comincia ad arrivare e sapevo di minare fortemente la sua astinenza.Quando lo raggiungo per telefono le sue prime parole sono state “ 'scolta Nicky, aspetta che parcheggio e poi ti dico (Pausa) molamadonna”.Ma andiamo con ordine.Sulla Diavel, come in moltissime Ducati, ci entri dentro. Ducati ha una matrice da supersportiva e l'interazione fra l'uomo e il mezzo, a livello fisico, è sempreportata al massimo. Anche in Multistrada hai proprio l'idea di entrare in un nucleo e di diventare parte integrante della moto.Allora, a parte la storia della matrice da costruttrice di moto supersportive che è una nostra deduzione, la Diavel ti fa entrare in moto, non solo salire. Diventi parte integrante del sistema moto-uomo.La Diavel è piccola, bassa e corta. Ciononostante le misure sono giuste (anche se il Babber non è propriamente un omone e si deve allungare un po' per arrivare oltre al serbatoio), non ci sono strozzature o parti del corpo troppo chiuse o troppo aperte. Insomma, quello che le manca a livello di comfort non è progettuale ma è legato al tipo di moto. Mi riferisco all'aria in faccia. Ovvio che ti arrivi molta aria in faccia sulla Diavel, fa parte del tipo di moto; molto importante, invece, che tutti gli angoli maggiori del nostro corpo (spalle, anche e ginocchio in primis) siano in situazione di comfort. E su Diavel lo sono. Il manubrio è bello largo ma questo non ha creato difficoltà, forse anche perchè il Babber viene da un GS in cui il manubrio è comunque già largo. Forse se venite dai semimanubri lo sentite.A parte queste che sono pugnette per riempire le righe, il bello è quando dai gas. Il Babber sta ancora cercando le parole giuste per descrivere l'emozione che ti regala il propulsore Ducati in ripresa, accelerazione e prestazioni. Siamo al top senza alcun compromesso. Il Babber, che è più tecnico di me, è anche sceso a 2,000 rpm in sesta marcia e poi ha aperto. Il suo responso è stato “a duemila un po' borbotta ma quando apri (risatina) il gas lo prende bene, subito e senza troppe pugnette”.Insomma, ci pare che sia un motore anche elastico, che l'elettronica di prim'ordine faccia un ottimo lavoro anche in questo caso.Poi dopo che per minuti e minuti mi ha detto delle mappature, che le ha cambiate, che la moto cambia, che quando apri devi stare bene attaccato al manubrio, che la moto è una moto che va' portata di fisico, che gli ha dato soddisfazioni, che è maschia, che devi farle fare tu e lei poi risponde, insomma dopo avermi descritto un missile godurioso che vuole rispetto (è pur sempre un diavolo...) mi fa “Oh Nicky, poi ci sono i freni. Cioè io una roba così non l'ho mai provata. Cioè i freni sono spaventosi”. Il fondo oggi era umido dopo i giorni di pioggia ma la moto non ha avuto esitazioni. Pinzi sul freno e lei si ferma. Punto.
Babber + Diavel
Le sue parole precise: A me personalmente hanno IMPRESSIONATO i freni L'accelerazione, la ripresa, lo scatto erano nelle mie aspettative (anche se sono andate ben oltre a quello che pensavo) ma i freni sono stati incredibili: una frenata decisa a partire da una velocità appena appena sopra i limiti (ma proprio appena appena) e mi sono ritrovato la moto ferma in men che non si dica senza che io abbia avvertito nessun alleggerimento, scondinzolamento e con la mia postura immobile, credo conseguenza all'essere dentro una moto.Quindi a conferma dell'ergonomia della moto anche in frenata rimani composto e non carichi eccessivamente spostandoti. La ciclistica e il fatto che sia molto corta fa il resto nell'assorbire frenate importanti.Un ulteriore dettaglio è il rombo. Il Babber dice che la Diavel è come una bella canzone ascoltata in macchina, non puoi non alzare il volume e tirare giù il finestrino. Ecco, con la Diavel devi alzare il volume del gas e farti sentire.Insomma come concludere. A me le parole del Babber mi han fatto venire una gran voglia di provarla, spero anche a voi, altrimenti vuol dire che non sono riuscito a trasmettere il suo entusiasmo. La sua conclusione, testuale, è stata: Non mi sono spiegato bene, e non credo che si possa spiegare cosa provi quando acceleri con una Diavel, penso vada provata.Oggi non ho provato una moto, ho girato su una Diavel.Cosa ci puoi fare: tutto quello che si fa su asfalto ma in maniera molto marcata tutto quello che rimane sotto i 3/400 km. Nel medio giro questa è un riferimento. Sul più lungo son compromessi anche se, con i giusti optional, un giretto un po' più lungo a mangiarsi una fiorentina con la moglie lo fai, eccome.
Cosa non ci puoi fare: sterrato.
Quanto sale: ma cosa cazzo vuoi mettere del sale sulla Diavel. Dai, non diciam boiate.