Ok, ho già scritto la prova del Ct e avrei potuto aggiungere un'appendice. Due motivi però mi spingono a scrivere una prova ad hoc: 1, Il DCT influisce molto sul giudizio della moto; 2, E' un po' che non scrivo un cazzo e ogni tasto è bene allenare le dita sulla tastiera.
Allora, le caratteristiche tecniche del DCT, doppia frizione e compagnia bella, ve le andare a trovare, io mi limito ad impressioni. Il sistema è lo stesso che avevo provato su Integra. La sintesi finale è che, se su Intergra avevo trovato superflua la funzione manuale, su Crosstourer la trovo mooooolto divertente. Il cambio è stra-famoso e stra-apprezzato in ogni sua forma, non lo scopro io. Funziona così, c'è una levetta sulla sinistra che ti permette di passare da N (folle) a D o a S (Drive o Sport), sempre sulla sinistra c'è un “grilletto” che permette di passare da Automatico a Manuale. Sulla sinistra un grilletto per salire con le marce ed un pulsante per scalare le marce. Mancano leva frizione e pedale del cambio. La fuznione Automatica l'ho usata poco ma nasce con tante piccole intelligenze tipiche dei Giapponesi che permettono alla moto di capire quale stronzata stai per fare e ti mettono la marcia giusta. Parto e trovo conferma di quanto già visto, spazi a bordo giusto, tutto molto famigliare, motore esuberante. Col DCT il motore merita più rispetto. Arrivare a velocità “non consone” è un attimo. In pratica fino ai 170 km/h ci arrivi solo pensandolo. E a quelle velocità bisogna fare attenzione. La moto non rimanda segnali, è stabile, protettiva e silenziosa (nonostante quella provata avesse una Akrapovic). Quindi bisogna famigliarizzare con la velocità. Ma veniamo al cambio. Quando arrivi attorno agli 8000 rpm, in terza marcia e premi il grilletto senza togliere gas ti sembra che tutto abbia senso, anche il governo Monti. E' bello poter mettere in sequenza, senza perdere mai tiro nel motore 3°, 4° e 5° col motore che non paga i tempi tecnici delle operazioni di cambio. Questo è immediato, la prima volta che ci provi lo apprezzi. La cosa meno immediata è quanto sia utile il sistema anche in staccata. La moto è sempre in tiro e questo riduce il beccheggio in avanti, quell'effetto che tanto piace ai BMWisti innamorati di telelever e paralever. Insomma, il cambio ha una valenza sportiva che non immaginavo. Immaginavo che per fare del turismo potesse essere apprezzabile, che nei tornanti stretti in salita quando sei carico come un somaro il cambio automatico fosse utilissimo. Non pensavo potesse esserlo anche nella guida frizzante. La mancanza della frizione si avverte solo a livello di abitudini, ormai siamo abituati ad aggrapparci alla frizione in certe staccate, siamo abituati ad appoggiarci le dita, a sentirla. La sensazione è che dopo un paio d'ore certi “vizi” scompaiano. Quindi anche in assetto sportivo il DCT ha il suo perchè anche se ci priva del gesto tecnico del pilota. Insomma, è ben fatto, è utile, è tarato come un gioiello ma ad alcuni “puristi” potrebbe mancare il gesto di togliere gas, tirare la frizione, buttare dentro la marcia, mollare la frizione e dare gas. Credo però che il futuro andrà in questa direzione, specialmente perché così preparato non “scooterizza” la moto.