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Proviamo a conoscere i nostri capelli ed i trattamenti chimici

Creato il 26 marzo 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Face of a beautiful brunette womanI principali trattamenti chimici dedicati al cambiamento della struttura del capello sono la permanente e la stiratura. Entrambi prevedono l’utilizzo di sostanze chimiche per rompere e riformare i robusti legami disolfurici che tengono unite le proteine strutturali del capello. Il composto più comunemente utilizzato in questi procedimenti è il tioglicolato di ammonio: si tratta di un composto molto aggressivo nei confronti delle strutture cheratiniche che compongono in parte il capello e ne definiscono l’aspetto. L’efficacia del tioglicolato di ammonio è strettamente dipendente dalla struttura del capello trattato.

Il capello è formato da due parti: la radice e il fusto. La parte viva del capello è rappresentata dalla radice, inserita nel follicolo pilifero del cuoio capelluto; la parte terminale della radice, detta bulbo, leggermente rigonfia, produce le cellule che costituiscono il capello. Sono infatti le cellule che vanno a formare il fusto: è così che il capello cresce. Il fusto, o stelo, è la parte visibile del capello ed è costituito a sua volta da una zona sottostante, detta corticale, dalla quale dipende il colore del capello a seconda della quantità di melanina che vi è contenuta e dalla cuticola esterna, formata da minuscole squame sovrapposte tra loro (lo spessore del capello dipende dal numero di squame sovrapposte). Queste squame possono essere più o meno chiuse, cioè più o meno accostate al fusto del capello. Il loro posizionamento è strettamente dipendente dalla genetica del capello, ma anche dal suo stato di salute: se il capello è stato sfruttato, le squame risulteranno più aperte, quindi la proteina che costituisce il capello (principalmente cheratina) sarà più esposta all’azione aggressiva del tioglicolato di ammonio. In questa situazione è bene evitare trattamenti chimici, perché la rottura dei ponti disolfurici potrebbe portare alla rottura definitiva del fusto.

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Anche i processi di colorazione e decolorazione provocano una eccessiva apertura delle scaglie; l’utilizzo dell’ossigeno in questi processi è una pratica necessaria per portare via la melanina dalla zona corticale, poiché ha la capacità di aprire le scaglie, formando un punto di accesso per la rimozione della melanina. Una chioma che ha subito decapaggi o frequenti colorazioni sarà difficilmente in grado di sopportare anche una permanente o una stiratura chimica. Anche il calore ha la capacità di influenzare la posizione delle squame e indebolire il capello: in una capigliatura sottoposta all’utilizzo frequente della piastra, i trattamenti chimici saranno altrettanto sconsigliabili.

È bene quindi rivolgersi a parrucchieri esperti, capaci di riconoscere la struttura dei vostri capelli e consigliarvi di conseguenza.

in collaborazione con www.informa-online.it



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