Più che altro provo a fare chiarezza a me stesso. Qualche tempo fa notai che il governo sul tema dei migranti era piuttosto dedito alla propaganda citando una intervista che pochi giorni prima mi aveva concesso il giornalista Lorenzo Di Pietro per T-Mag. Aggiornando il post ammisi anche che il problema logistico di Lampedusa era evidente allora come lo è a maggior ragione adesso. La considerazione attuale è che la maggior parte dei migranti sono tunisini, non certo libici. Porre l’accento sull’emergenza immigrazione soltanto a guerra iniziata è il sintomo di un governo che non fa, altroché. Già prima si era parlato di “esodi biblici”, sempre da verificare oltretutto, ma nessuno in questo periodo si è impegnato a trovare una soluzione. Quanto riassunto dal Post è ancora più sconvolgente, se vogliamo. Vanno assolutamente rivisti gli accordi europei perché è inammissibile che basti la prova di un biglietto del treno per “rispedire” i migranti nel primo paese che li aveva “ospitati”. In questo senso l’Italia partirebbe sempre svantaggiata. E si tenga bene a mente la questione più importante: che i migranti, anche se clandestini, sono esseri umani, non bestie da abbandonare al proprio destino.
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