Identificata ed idealizzata questa figura femminile, nostra alter ego, o gemella siamese, con al quale passare ore ed ore a scegliere il trucco più adatto per il viso, a decidere quale abito indossare per fare colpo sul malandrino della IV C, dopo pomeriggi interminabili in discoteca a ballare e ad essere corteggiate, perché carine, simpatiche e anche intelligenti, si affacciano all’orizzonte nuove e pericolose fasi. La mente, il cuore, tutti i cinque sensi di una giovane donna sono pronti e recettivi per captare ogni più piccoal sensazione nuova, si annusano nuove e possibili amicizie, magari conosciute al corso di pianoforte o alle lezioni di nuoto. Queste attività non sono di interesse per la nostra migliore amica, andiamo sole e facciamo timidamente amicizia con altre persone. Se dapprima siamo un poco spaesate e titubanti perchè “lei” non è con noi, in seguito, ci ambientiamo e scopriamo poi che non stiamo così male. Iniziamo a scambiarci punti di vista diversi, regaliamo i nostri sorrisi e risate, ci apriamo un pochino, osserviamo come un gatto con i baffi sull’attenti, nuove prospettive di vita e di svago. Studiamo attentamente sotto un’altra ottica ben diversa da quella solita e nota che oltre l’amica, fuori c’è un mondo che ci attende. Tenendo ancora ben salda la figura “embrionale amichevole” ci contorniamo di nuove figure amiche, minori per importanza, ma presenze fondamentali e rassicuranti per il prosieguo della nostra maturazione. Con loro parleremo, faremo progetti, rideremo e andremo al cinema. Faremo sicuramente cose diverse, intrapreneremo strade nuove e conosceremo ancora altre persone. Si viene così a dilatare la costante presenza della migliore amica, alla quale spetta però ancora l’ultima parola in fatto di decisioni. In adolescenza e verso i 18 anni circa, il corpo e la mente si modificano, le sensazioni mutano. Ciò che fino ad un anno prima era la vita stessa ed era fondamentale per noi, ora ha cambiato colore e profumo. Altre e sconosciute opinioni prendono forma,si inizia una distinzione marcata che potrebbe, in alcuni casi sfociare in un forte cambiamento di opinione, sulla figura embrionale della “migliore amica”, non reputandola più all’altezza delle nostre aspettative. Qualcosa ci dice che va scemando quell’empatia e quel cordone ombelicale, che ci aveva portate ad essere indispensabili l’una all’altra, avanzano i primi dubbi e ci facciamo delle domande. La voglia di parlare per ore con lei/lui se trattasi di amicizie maschili, non è più così preponderante. Ascoltiamo anche altri pareri e li mettiamo a confronto, creando piano piano la nostra vera identità. Vogliamo capire cosa fare da grandi e quanto contano le opinioni degli altri, quanto siamo influenzabili e quanto c’è di nostro nelel scelte che compiamo. Stiamo crescendo, maturando e non andiamo più così spesso a confessarci dalla nostra “gemella”, se abbiamo un dubbio sul nostro nuovo amore. Le faccende si complicano, lei si accorge sicuramente che qualcosa sta cambiando tra noi, vede ed annusa i cambiamenti, avverte le prime distanze e cautamente modifica anch’ella il suo comportamento. Si domanda il perché sta avvenendo questo e potrebbe reagire, (l’età glielo permette!) male, molto male! dimostrando per la prima volta rabbia, astio e risentimento nei nostri confronti. Oppure, nasce il brutto e acido sentimento dell’invidia. Siamo quindi giunte a parlare di sentimenti ed emozioni che le amiche sino a poco tempo prima non conoscevano, se non per sentito dire da altri. Nascono dei malintesi, le distanze si allungano e si sceglie: a volte ci si divide e ognuna va per la propria strada, a volte si rimane staccate per molto tempo, poi ci si ritrova ed è come se nulla fosse mutato. Molte volte invece tengono i piedi su due o più staffe, in un rapporto non più reale e sincero. Questo caso è sicuramente doloroso e fasullo e questo punto mi sovviene una prima domanda, alla quale per proseguire il dibattito gradirei avere risposte da voi: ma allora, era veramente la mia amica del cuore? Non doveva esserlo per sempre, per tutta la vita, come ci eravamo giurate?Forse ci siamo sbagliate?
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