Provincia di Pordenone: in atto tentativi di tutti i tipi per evitare l'accorpamento con quella di Udine.

Mollare l'osso è la cosa più difficile, e le reazioni al (ragionevole) provvedimento del governo sulla cancellazione di circa la metà delle province in base a criteri di popolazione e di estensione territoriale, ne sono la conferma (e la fantasia, in termini di reazioni, non manca). Alcune volte - l'esempio è quello di Pordenone - per acquisire meriti verso il governo che si appresta ad entrare nello specifico degli accorpamenti degli enti, si procede con una manovra ad effetto: il presidente Ciriani, dopo aver chiesto inutilmente a Pdl e Lega di segnalare i nominativi delle teste da "tagliare", ha revocatomotu proprio due assessori, assumendone personalmente le deleghe. Ciriani ha parlato di decisione "dolorosa e sofferta", aggiungendo (dichiarazione tratta dal sito de Il Friuli): "Noi la spending rewiev l'abbiamo già attuata da tempo con una serie di razionalizzazioni interne che hanno portato una drastica riduzione dei costi della Provincia rispetto al passato. E bene che lo sappiano tutti, soprattutto coloro che solo adesso invocano la compressione delle spese” Monti è avvertito: Pordenone è sobria ed efficiente e non merita l'accorpamento con Udine (cribbio!). Ma non basta: è già da tempo che si parla di una confluenza di Portogruaro nella provincia di Pordenone. Questa idea, riproposta ultimamente dal presidente della Fiera, Alvaro Cardin, dagli schermi di Tele Pordenone, potrebbe salvare la provincia del Friuli occidentale, ampliandone la popolazione e il territorio. E sicuramente qualcuno tornerà a tirare in ballo (se non l'ha già fatto) la "specialità" del Friuli Venezia Giulia e le sue competenze in tema di enti territoriali sub-regionali. Il commento, a costo di scadere nella facile battuta, lo lascio all'intramontabile Totò: