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Provocare: è sempre giusto?

Creato il 01 giugno 2012 da Cristina
La settimana scorsa a Firenze è apparsa una vetrina dedicata al Maggio Fiorentino che ha lasciato tutti decisamente a bocca aperta. Starete già pensando che io voglia parlare di qualche vetrina sexy, o di denuncia, o di qualcosa che sfrutta i temi di cronaca più recenti. Invece no. La vetrina del negozio dell’argentiere Pampaloni è dedicata ai viaggi dei nazisti scappati dall’Europa al Sudamenrica, perchè, be’, perchè, insomma, si sa, traspostarono molto argento. Certo: una ben nota pagina nella storia dell’argento. Ho visto la vetrina per la prima volta con mia grande sorpresa e con profondo shock mentre accompagnavo una cliente straniera, e francamente, a parte spiegare che per il Maggio alcuni negozi realizzano allestimenti speciali, non ho proprio saputo cosa dire. Perchè non c’era nulla da dire. A parte scusarsi da parte di tutta la cittadinanza di fronte a uno scempio del genere, cosa che mi son sentita di fare e che ho puntualmente fatto, e con tutta sincerità. Vi assicuro che l’immagine che vedete, tratta da lanazione.it, benchè fedele, non rende l’effetto di una visita dal vivo. Le mie riflessioni sono due: la prima, anche per importanza, riguarda l’immagine che fatti di questo tipo possono dare della città tutta. Non credo che giovino. La vetrina si trova in v. Porta Rossa, zona centralissima e trafficata. Credo che ogni azione del genere dovrebbe qessere attuato con responsabilità. La seconda riguarda la volontà di operare scelte del genere. A parte il fatto che si va a sconfinare nell’apologia di un movimento che francamente sarebbe piuttosto opportuno stigmatizzare, ma provocare tanto per provocare ha davvero un buon ritorno d’immagine su aziende che fanno questo tipo di scelta? Credo che le provocazioni debbano essere soprattutto intelligenti, e debbano trasmettere una motivazione forte e chiara. Il fatto di vendere argento non ha poi tutto questo legame col partito nazista, in fondo. Intanto l’allestimento in questione è stato rimosso in seguito a proteste da parte di molti fiorentini, ed è stata avviata un’interrogazione al sindaco Renzi. Come si diceva però sulla pagina di Tommaso Grassi, “lo scandalo rimane”. Il biglietto da visita di una città è composto anche dalle sue strade, e le strade nel bene e nel male le fanno i negozi. In un certo modo esprimo gli aspetti migliori e peggiori di un luogo, ed è per questo che spesso mi si sente dire che attraverso il mio lavoro amo comunicare una Firenze che esula dai soliti luoghi comuni del passaggio turistico, che amo farne conoscere la vera anima. Peccato che in questo caso abbia dovuto prenderne le distanze.  

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