Si comincia con Courtney Hope che corre nel bosco e bagno di sangue allegato.
Vi viene in mente un inizio più classico per un horror?
Ed in effetti Prowl è un horror decisamente classico ed è innegabile che Patrik Syversen abbia fatto un ottimo lavoro.
Amber si fa accompagnare da un gruppo di amici fuori città per acquistare finalmente una casa dove vivere da sola e cominciare un’esistenza lontana dal paesino in cui si sente oppressa.
Il gruppo di giovanissimi fonde però la macchina ed è costretto a farsi dare un passaggio da un camionista che li stiva nel rimorchio.
Il problema è che l’avventura finirà in una specie di vecchio mattatoio in disuso abitato da assetatissimi e selvaggi vampiri ben intenzionati a far fuori il grupetto.
In realtà in nessun momento viene detto che l’orda sia di vampiri ma le caratteristiche sono abbastanza precise.
E sono vampiri della miglior specie. Forti, agili, possenti, ma anche brutti e cattivi, vampiri di quelli seri, insomma.
La parte preparatoria del film è ben sviluppata così come il momento di terrore e confusione all’interno del camion.
Curioso invece come, una volta finiti nella tana della bestia, gli amici di Amber vengano fatti fuori in cinque minuti e a portare avanti la vicenda rimangono solo le due bionde.
A proposito di bionde, il cast è il classico bouquet di giovani e belle speranze. Con la Hope ci sono Ruta Gedmintas, Joshua Bowman e Jamie Blackley ognuno nel suo preciso ruolo di giovane, bello e vagamente alcolizzato.
Nessuna grande novità in fin dei conti, ma Prowl è godibile ed è un horror che non sfigura per una serata tra amici.
E poi, a dirla tutta, la sorpresa finale c’è ed è importante… ma vorrete mica che vi racconti anche quella?
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