Il progetto è la somma del sound tagliente di Peter Votava (Pure), artista elettronico austriaco proveniente dalla club culture, vicino ora al glitch, ma molto eclettico (sentitevi Ification), e gli Hati (Rafal Iwanski & Rafal Kolacki), che sono un duo polacco di percussionisti “di ricerca”. Gli Hati usano gong et similia per realizzare qualcosa di vicino all’ambient e al noise, non raggiungendo gli estremi del primo Thomas Köner, piuttosto in maniera simile al nostro Marcello Magliocchi, che parte da jazz e improvvisazione. Peter è bravissimo a fondersi ai due con loop, pulsazioni e basse frequenze, di fatto creando una sorta di dark ambient sui generis, che farebbe la gioia di un fan della Cold Spring come di uno della Mego o ancora di uno della ant-zen. Qui c’è tutto: atmosfera, percorsi lineari ai quali aggrapparsi, percorsi non lineari coi quali perdersi, digitale e analogico.
Buon disco, senza capolavori ma solido, che pian piano cresce finché non diventa uno di quelli che si riascoltano anche dopo anni.
Tracklist
1. I
2. II
3. III
4. IV
5. V