I consigli della psicologa dell'età evolutiva, dott.ssa Milena GiacobbeE anche oggi Sara è uscita sbuffando dalla cucina e si è rinchiusa in camera sua, non prima di aver urlato un “Come al solito non capisci niente!”. E tutto perché sua mamma le ha detto che nel pomeriggio non avrebbe potuto raggiungere con la sua migliore amica al Centro Commerciale perché nessuno poteva accompagnarla…L’adolescenza è un periodo di profondi cambiamenti, sia a livello fisico che emotivo e psicologico, che, è proprio il caso di dirlo, investe la vita dei bambini e li fa diventare adulti. Tutte le trasformazioni che avvengono nei “bambini” li portano a una certa instabilità e ambivalenza che a tratti è molto evidente a livello comportamentale.Innanzitutto ci sono molti cambiamenti fisici, che se da una parte gratificano i ragazzini, dall’altra li intimorisce soprattutto perché tali cambiamenti sono assolutamente fuori dal loro controllo. È un po’ come se subissero forzatamente un cambiamento non proprio richiesto. Infatti da un lato forte è il desiderio di diventare “grandi”, dall’altra però si stenta a lasciare la propria condizione da bambini … Così può succedere che Sara riesca a convincere l’amica a non andare al Centro Commerciale e che la madre le sorprenda in camera mentre giocano con le Barbie …Profondi cambiamenti avvengono anche a livello cognitivo: si raggiunge la maturità del pensiero che diventa astratto. I ragazzi possono cominciare ad elaborare progetti, a riflettere sul proprio modo di agire e su quello degli altri. Grande importanza è il confronto con il gruppo dei pari, al punto che i genitori si convincono di non essere più importanti e di essere stati “spodestati” dagli amici. Questo è vero solo in parte: anche il rapporto con i genitori, infatti, viene messo in discussione e c’è bisogno di trovare un nuovo equilibrio che rispetti i cambiamenti dei figli e salvaguardi la serenità del nucleo familiare, ma allo stesso tempo hanno bisogno della solidità e della coerenza dei genitori.Questo non è facile perché i conflitti interiori vissuti dagli adolescenti spesso “risvegliano” gli stessi conflitti nei genitori, che poi, hanno “paura” di perdere l’ascendente che fino a questo momento hanno avuto sui figli. E la “lotta” si apre soprattutto sul campo delle regole: l’adolescente tenta di disconoscere i limiti imposti dalla famiglia, i genitori faticano a dare libertà e a trovare un compromesso e, talvolta, si innescano infiniti “bracci di ferro”.È opportuno, allora, che gli adulti si fermino un attimo a riflettere, per cercare di cambiare alcuni atteggiamenti nell’esclusivo interesse del benessere dei figli e della famiglia. Occorre iniziare ad osservare il proprio figlio con occhi diversi, cercando di lasciargli più autonomia, permettendogli di sbagliare senza più sostituirsi a lui. Occorre sperimentare una nuova forma di protezione, a distanza, basata sulla fiducia che i valori trasmessi fino a questo momento, piano piano emergeranno …E quando sembra difficile trovare una soluzione, provare a parlarne come con un giovane adulto e non più come a un bambino può essere utile. Anche l’eventuale proposta di rivolgersi a uno psicologo non può essere una imposizione, ma una scelta condivisa.Se il figlio sentirà la fiducia del genitore, anche il dialogo sarà meno difficoltoso, anche se è molto difficile che scompariranno completamente i “Tu non capisci niente!” ….Dott.ssa Milena GiacobbePsicologa dell’età evolutivaViale Dante, 20 NovaraCel. 348.3173462