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Psicopatologia della politica quotidiana (rewind)

Creato il 26 gennaio 2011 da Ilgrandemarziano
Psicopatologia della politica quotidiana (rewind)"[...] Si ravvisano dunque nei comportamenti di S. (74 anni) dei preoccupanti elementi che mettono in discussione la sua obiettività e le sue capacità di giudizio e costituiscono il segnale di un serio problema di personalità ancora non del tutto chiarito, ma senza dubbio ben radicato nella psiche del paziente. Del resto, essendo la proiezione la realizzazione mentale di un primordiale meccanismo difensivo, nel caso di S. le manifestazioni in tal senso sono talmente forti ed esplicite che configurano un quadro psicopatologico piuttosto serio. Seguono appunti esplicativi.
Il fenomeno del transfert in S. è stato osservato più volte e con una ripetizione di contesti ossessiva-compulsiva di tipo quasi maniacale che esclude qualsiasi tipo di casualità. Nella fattispecie, una delle più frequenti situazioni-tipo rilevate è quella in cui il paziente tende genericamente ad accusare l'interlocutore di averlo insultato, quando invece è lui il primo a indulgere alla villania, peraltro quasi con un certo autocompiacimento. Spesso per fare questo utilizza lo stratagemma della battuta, ma risulta forzato e falso e si capisce che è l'inconscio a venirgli in soccorso per dissimulare un comportamento che lo stesso paziente sa essere deprecabile. È stato osservato tra l'altro che tale condotta si rivolge specialmente verso membri del sesso femminile nei confronti dei quali il paziente dimostra uno scarso senso di rispetto e un innato sentimento di maschilistica arroganza. Senza contare che l'ambito di tali insulti coinvolge sovente all'aspetto estetico, cosa che denota un'ossessione patologica del paziente per l'esteriorità, non solo quindi dell'interlocutrice femminile, ma - nell'ottica proiettiva - anche di se stesso. Una presunzione narcisistica quindi, peraltro già confermata tricologicamente e verificabile anche a una semplice occhiata.
Una seconda situazione-tipo è quella in cui il paziente accusa il suo interlocutore (di nuovo l'accusa preventiva, utilizzata a baluardo difensivo), spesso indulgendo alla veemenza e al turpiloquio, sempre con modalità espressive a senso unico, di ribaltare la realtà, quando si è reso altresì evidente in occasioni plurime che è invece lui stesso ad avere l'inclinazione al sovvertimento di ciò che lui stesso ha dichiarato, sostenendo (il giorno dopo una data dichiarazione) di essere stato frainteso, quando basterebbe il riascolto delle sue affermazioni per capire che non poteva essere frainteso in alcun modo. In questo comportamento si denota un'avversione per una realtà che il paziente vorrebbe controllare sotto tutti gli aspetti, ma si accorge di non riuscirci mai nella misura in cui vorrebbe. Tale aspetto configura nel paziente la tendenza sempre meno latente al delirio onnipotentivo.
Una terza circostanza peculiare e ricorrente è l'accusa (N.B. ancora l'accusa precauzionale), questa volta non a un singolo interlocutore, ma a intere categorie professionali, di essere "un cancro", di "mettere a rischio la democrazia", di essere un pericolo per la "libertà" e via di questo passo. In questo caso l'elemento del transfert persecutorio raggiunge il suo apice e sottolinea il ruolo dell'inconscio del paziente che sposta caratteristiche proprie su altre persone a titolo di autosalvaguardia. In accordo con l'interpretazione freudiana, si ritiene in prima battuta che le proiezioni illustrate configurino nel soggetto gravi elementi di paranoia per il trattamento dei quali (e per evitare che lo stesso paziente faccia del male a se stesso e - soprattutto - al Paese) si consiglia di procedere a un immediato ricovero del paziente a tempo indeterminato in un'apposita struttura riabilitativa. Si raccomanda una stanza con pareti imbottite e infermiere ciospe."
[Nota: come accennato dal "rewind", questo post non è inedito, bensì del 25 marzo scorso. Poiché può essere sfuggito a molti (il blog era agli inizi), ho pensato di riproporlo oggi (con qualche insignificante variazione): mi sembra sempre in tema.]

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