Magazine Psicologia

Psicoterapie e lacrime dello psicoterapeuta

Da Paolaromitelli @SitoPsicologia
Psicoterapie e lacrime dello psicoterapeuta Grazie al blog delle ragazze, leggo di una ricerca pubblicata su PsycNET a febbraio che pone l'accento sul piangere durante la terapia, non da parte del cliente, ma anche dello psicoterapeuta.
all'inizio dell'abstract si legge che la letteratura ha ignorato il tema del pianto in terapia, ma non è vero. Forse lo ha fatto la ricerca, la letteratura invece è interessata moltissimo al tema delle emozioni dello psicoterapeuta che lavora proprio tramite le emozioni che prova. Così accade che se il cliente porta dei vissuti particolarmente dolorosi e l'empatia dello psicoterapeuta è, diciamo, sintonizzata, è possibile che anche lui pianga insieme al suo cliente.
La sintonizzazione emotiva, o empatica, deve essere presente sempre in terapia, per qualsiasi emozione: tristezza, rabbia, gioia. In fondo è sempre così. Se ci pensate, è normale immaginarsi che lo psicoterapeuta possa ridere di una battuta o di un evento raccontato. La notizia, data al contrario non ci sorprenderebbe: "Gli psicoterapeuti ridono insieme ai loro clienti". Leggere un titolo del genere fa anche ridere, appunto!!
Domandiamoci il perché.
Ormai sono diversi anni che non si pensa più allo psicologo come a qualcuno di impassibile ed emotivamente sordo ai vari racconti: ci si è accorti che è impossibile.
Però, da parte del nostro psicologo, accettiamo una risata e non un pianto? Perché?
Forse perché pensiamo che il pianto sia sinonimo di debolezza, e uno psicologo che piange "appresso al suo cliente" vuol dire che è troppo empatico, quindi troppo debole e non potrà aiutarlo?
Vi assicuro che non è così.
Provare le emozioni dell'altro è fondamentale per potersi mettere nei suoi panni, o almeno provarci.
Provare le emozioni dell'altro, significa potergli stare più vicino emotivamente.
Provare le emozioni dell'altro aiuta a cercare il modo migliore per aiutare, per far riflettere, per far vedere la cosa da un altro punto di vista.
Ascoltare emotivamente significa sentire l'emozione, sentendo l'emozione la si esprime, ognuno nel suo modo (così anche lo psicologo-psicoterapeuta). Il lavoro dello psicoterapeuta è poi quello di "uscire" da una empatia bloccante ed aiutare l'altro a fare la stessa cosa, cioè a non farsi bloccare dalle proprie emozioni.
Questa è la base per ogni relazione terapeutica.
Link: il blog delle ragazze
Link: PsycNET

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