Particolarmente atteso da chi l'anno scorso ha apprezzato l'eccellente sparatutto di MachineGames, Wolfenstein: The Old Blood (PlayStation 4, 19,99 euro) debutta questa settimana su PlayStation Store e ci rimette nei panni del soldato B.J. Blazkowicz, seppure in un periodo precedente rispetto a quanto narrato in The New Order.
Ci troviamo infatti nel 1946, durante le fasi finali della seconda guerra mondiale, e il protagonista deve affrontare insieme alla sua squadra due lunghe missioni ad alto rischio, la prima in Baviera e la seconda sulla strada verso Wulfburg. L'obiettivo di Blazkowicz è anche qui quello di fermare il generale Deathshead, i cui raccapriccianti esperimenti su uomini e animali hanno portato l'esercito nazista a godere di una superiorità tecnologica schiacciante in confronto alle forze alleate, superiorità che gli permetterà alla fine di vincere la guerra e trasformare il mondo in un enorme stato totalitario. Gli sviluppatori hanno cercato di introdurre in Wolfenstein: The Old Blood gli stessi elementi che hanno decretato il successo del capitolo precedente, dunque un gunplay solido ma tradizionale, un grado di sfida non indifferente e tante interessanti variazioni sul tema. Trovano posto anche nuove armi, come il fucile bolt-action, la pistola lanciagranate o il tubo di ferro, utilizzato per colpire i soldati tedeschi alle spalle quando vogliamo procedere in silenzio all'interno di uno scenario. Il risultato finale è un'espansione stand alone di grandissimo valore, corposa e conveniente, con solo qualche perplessità circa i boss fight.
Macchine, musica e carretti
Dopo vari rinvii, Project CARS (PlayStation 4, 69,99 euro) arriva finalmente sulla console next-gen Sony, portando con sé un carico di emozioni non indifferente. Il progetto di Slightly Mad Studios, nato come una produzione dal basso e poi passato sotto l'egida di Bandai Namco, offre una carriera in single player ricca di eventi, in cui dovremo farci largo fra le leghe minori per ambire a imporci a livello internazionale, ma anche coinvolgenti modalità multiplayer online.
Fra i punti di forza del gioco spiccano senza dubbio i tracciati, tantissimi e molto ben fatti, nonché un modello di guida in grado di trovare il giusto equilibrio fra realismo e accessibilità, con condizioni meteo che cambiano le reazioni della vettura in pista e tante possibili regolazioni che consentono di adattare l'esperienza a qualsiasi esigenza. Il prodotto si rivela alla fine piuttosto ricco e variegato, con tante opzioni, un comparto audio all'altezza delle aspettative e un eccellente meteo dinamico, seppure talvolta la grafica mostri il fianco a qualche incertezza. Disponibile già da un po' di tempo su PlayStation 4, arriva questa settimana su PlayStation Store anche la versione PlayStation 3 di Chariot (PlayStation 3, 14,99 euro), un platform a base cooperativa con svariati elementi puzzle, in cui controlliamo due personaggi (una principessa e il suo fidanzato) impegnati a trasportare un carretto con le spoglie del re attraverso ben venticinque livelli pieni di piattaforme, ostacoli e insidie da evitare. Il contesto fisico rende particolarmente interessante un gameplay in cui dovremo, di volta in volta, trovare una soluzione per superare un baratro o scalare un'altura, usando un cavo che i due protagonisti possono passarsi per issare il carretto. Solido e divertente, Chariot dà il meglio di sé quando giocato in modalità cooperativa con un amico. È invece un'esperienza prettamente in solitaria quella proposta da Cosmophony (PlayStation 3, PlayStation 4 e PlayStation Vita in cross-buy, 4,99 euro), uno sparatutto musicale il cui gameplay si basa completamente su di una serie di coinvolgenti brani in stile drum & bass, scritti per l'occasione da DJ Salaryman. La musica ci guiderà attraverso i livelli, dunque, e dovremo reagire a ritmo per evitare ostacoli e arrivare fino alla fine di ogni scenario con la navicella ancora intatta.
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