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Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)

Creato il 18 dicembre 2011 da Hermes
Nata a New York, e dove sennò, nel 2005 (Anche se gli svegli del sito ogni tanto scrivono pure 2006. Ma dico, se non lo sapete voi quando siete stati fondati!), Psycho Bunny è una marca davvero trucida. Molto sportswear, molto americana, molto poco innovativa. Domanda: che cazzo ce ne parla a fare alle 2 e 49 di notte (sì, sono le 2,49 ora) questo povero pazzo?Bene, domandina intelligente. La risposta è: perchè il logo è un coniglio. Ora lo so che questo non aiuta a scagionarmi, ma sono un pazzo dei conigli: potete chiamarmi lago-pervertito (lagos= lepre in greco), se volete. Casomai non l'aveste notato, sono così lagopervertito che nel mio blog esiste una tag apposita (no, non si chiama "lagoperversione", ma più sobriamente -c'è la crisi- "conigli").Quindi analizziamo questo interessantissimo brand: il tutto nacque creando cravatte anonime, che più anonime non si può, in seta fatte a mano. Gli artefici dell'orrore erano due amici di vecchia data, Robert Godley e Robert Goldman.La seta era prodotta in un mulino a Sudbury, vecchio di 270 anni, nella vecchia Inghilterra, le cravatte fatte a mano nell'atelier di Mr. Goldman negli US.Il brand ha poi cominciato la sua metastasi e si è espanso nell'abbigliamento e accessori.Classicità con un twist in the tail irriverente (casomai non ve ne foste accorti il simbolo è un coniglio con ossa piratesche) sono le parole chiave... certo che però un po' di sana creatività italiana non farebbe male... 
Robert Godley, inglese, è stato creativo per il famoso camiciaio Turnbull and Asser (che cosa deve fare il direttore creativo di una camicieria? Combinare i colori di delle striscie e dormire?). Poi passerà sette anni da Drakes of London, nel 2004 a Ralph Lauren e ora è in forze nel suo proprio (si può dire "suo proprio"? Temo che Dante stia stramaledicendo "li mortacci mia" in diretta da Ravenna) brand.Robert Goldman ha un background nella "cravatteria" di famiglia, ma prima ha lavorato per delle importanti di catene di retail nazionali.E ora la mia selezione... è buffo notare come quasi tutto sia fatto in Romania o Perù, tranne i prodotti (cashmere, pelle e altri accessori) un po' più costosi e in cui la qualità ha il suo peso, fatti negli USA, in Giappone, UK e immagino (mi auguro) anche Italia. C'è anche del Made in Lithuania, mai sentito prima. Ah, la globalizzazione!
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)Maglione di lana australiana, 195 dollari.
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)Lana merino, 165 dollari.
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)Dettagli di un maglione.
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)Calzini in cotone
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)Sciarpa in lana leggera, Made in Italy. Stampa effetto tracce di bicicletta.
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)Polo estiva in cotone pima, color Lime, 95 dollarozzi
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)
Gemelli in argento dipinti a mano negli U.S.
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)Dettaglio di sciarpa in lana
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)
Sciarpa in cashmere Made in England, 195 dollari
Psycho Bunny: follie made in US (e Lituania)
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Portafogli in cordovan, handmade in Japan

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