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Pubblica amministrazione e Scuola: ancora tagli. Pensioni più leggere di 5.500 euro?

Creato il 12 marzo 2013 da Yellowflate @yellowflate

soldi A breve in Consiglio dei Ministri un nuovo decreto che potrebbe essere sciagurato per i lavoratori della scuola e della Pubblica Amministrazione. Sembra infatti sia prevedibile un congelamento degli stipendi pubblici fino al 2014.

E’ già paura. Sarebbe prevedibile che si proroghino le disposizioni ancora in corso, ovvero quelle che sono  contenute nel decreto 78 del 2010.

Il decreto 78/2010 aveva stabilito che  ‘per il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola gli anni 2010, 2011, 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dai contratti in vigore’.

Questo significherebbe ovviamente il blocco degli scatti di anzianità, stipendi più leggeri dunque. Il provvedimento sul tavolo del CDM andrebbe a fissare i nuovi calcoli di indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017. Il tutto è visto in un’ottica di risparmio nazionale e nelle relative misure anticrisi. 

La paura è però che i tagli previsti influenzeranno, come logica conseguenza le pensioni, infatti secondo il calcolo delle pensioni con metodo retributivo l’assegno previdenziale sarà  circa dell’80%. Coloro che andranno in pensione nel 2014 perderanno in media  5.500 euro annui.

Immediata la risposta della segretaria generale dell’Fp-Cgil, Rossana Dettori che ha dichiarato prontamente  “Sarebbe davvero inopportuno un decreto approvato dal governo Monti a urne chiuse, una forzatura ai danni dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni. Non credo che l’esecutivo uscente possa permettersi di prendere scelte politiche così importanti proprio in questi giorni”.


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