Dopo la fase di editing, curata con grande capacità da Alexia Bianchini, Luigi Milani e Sonia Dal Cason, che qui ringrazio di cuore, finalmente Delitti al castello è entrato nella seguente fase di pubblicazione.
Il romanzo è un giallo/thriller tinto di “rosso” in quanto ben si coniuga con la storia d’amore che nulla toglie alla dinamica giallistica del racconto. Anzi, se da un lato questa particolarità ne “addolcisce” la narrazione, dall’altro è la stessa storia d’amore che rende ancor più sorprendente il risvolto adrenalinico dell’intera intricata vicenda investigativa.
Il progetto di Delitti al castello nasce dall’idea e iniziativa della mia amica e coautrice Francesca Panzacchi che, nel mese di settembre 2011, mi ha proposto di scrivere una storia che possa avere le due caratteristiche a noi congeniali: a me il thriller, a Francesca il romanticismo.
Ne è uscito, dopo sei mesi di scrittura a quattro mani, un Thriller romantico, leggermente eros che garantisce colpi di scena anche da quel versante, e non solo sull’azione investigativa classica di un giallo.
L’ambientazione della vicenda è quasi tutta all’interno di un castello situato in un borgo della Maremma Toscana, uno dei posti più verdi e meravigliosi d’Italia. Il metodo narrativo è quello del giallo classico, alla Agatha Christie, per intenderci. L”atmosfera creata risulta intrigante, i personaggi e gli ambienti sono di facile riconoscibilità e le descrizioni sono accurate, infine, la suspense è assolutamente assicurata.
I personaggi principali sono il Commissario Matteo Alfonsi, ex capo dell’Antimafia di Palermo e neo responsabile dell’USAP: L’Unità Speciale Anticrimine della Polizia di Stato in forza a Grosseto e Sofia Andrea Zanchi Montini delle Asturie, nome certamente articolato e di chiare origini nobili. Infatti, Sofia è una Contessa, titolo ormai decaduto ma sempre usato da tutti coloro che discendono dalle famiglie nobiliari di un tempo.
Durante i lavori di ristrutturazione in un area del castello, di proprietà della contessa, gli operai fanno crollare una parete portante per errore. Tale malaugurato incidente rivela così una macabra scoperta: dietro quel muro vi è il cadavere di Emiliano Lentini, il capo della sicurezza personale della contessa Zanchi.
Un delitto, sicuramente avvenuto all’interno del castello e, a compierlo, è stato certamente uno dei suoi occupanti.
Ma chi?
E’ forse la contessa Zanchi l’assassina?
I sospetti del commissario ricadono subito sulla giovane donna che risulta fredda, distaccata e glaciale, però anche bellissima, sofisticata e sensuale. I metodi investigativi sono duri e risoluti, la Zanchi subisce una vera e propria persecuzione da parte di Alfonsi e dalla Magistrata Anna Morante.
Il commissario indaga, cerca, scava a fondo fino a trovare le prove che… (non dico )
Ma altri delitti al castello pongono in seria discussione le teorie accusatorie proposte dal commissario Alfonsi; altri intriganti aspetti coinvolgeranno i personaggi fino al punto di… sconvolgere le loro stesse esistenze.
Scrivere con Francesca è stato divertente. Non sarà facile, leggendo il libro, capire chi ha scritto cosa. Ogni capitolo “vede” il nostro bilaterale intervento, a volte la storia si è sviluppata proprio sulla base di quanto scritto da me o viceversa. In questo modo abbiamo adattato i nostri stili seguendo la logica della storia garantendo una buona dose di credibilità, coerenza e armonia.
Una bella esperienza, lo ammetto.
Ora non vi resta che leggerlo.