Quando è ben fatta, quando suscita emozioni, quando stupisce, quando sconcerta, quando suggerisce associazioni sorprendenti, la pubblicità è una forma d’arte. Lo dico da semplice fruitrice, ignara delle sue leggi, dei suoi meccanismi e della sua filosofia.
Gli autori dell’immagine, che è stata finalista all’International New York Festival, sono Paola Rolli copy e Paolo Montanari art director, con la direzione creativa di Agostino Toscana.
Un’altra campagna che mi ha molto colpita è quella chiamata Android Invasion, volta a lanciare in Belgio nuovi prodotti HTC tra cui il tablet Flyer e lo smartphone Sensation che utilizzano appunto il sistema operativo Android. E così, come si vede nelle foto, la stazione centrale di Anversa è stata invasa da un esercito di minuscoli omini simbolo di Android. L’effetto è sorprendente e divertente.
Finiamo in bruttezza con la pubblicità della bevanda VafFanCola i cui cartelloni pubblicitari stanno invadendo la città. Non è una nuova proposta, ne parlava Repubblica già tre anni fa, ma evidentemente tentano il rilancio cavalcando il valore italianità (“la risposta italiana”) legandolo anche ai 150 dell’Unità d’Italia. Infatti, sull’etichetta è scritto “Altri 150 anni di VafFanCola a tutti gli Italiani” e il marchio è bianco rosso e verde. Un nome che vuol essere spiritoso e giovanilistico, ma che riesce solo a risultare ridicolo e volgare.