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Pubblicità al cinema: una pratica maleducata e ingiustificabile

Creato il 29 dicembre 2011 da Greg Petrelli
Il mio periodo di latitanza web si conclude con questa lettera che ho inviato oggi al direttore di VareseNews, dopo l'ennesima serata al cinema iniziata male: con la pubblicità. Presto invece latiterò fisicamente per recarmi in quel di Panama (a gennaio) e spero di potervi aggiornare portandovi su queste pagine un po di sole e caldo del caribe.Un abbraccio a tutty 
Egregio Direttore,  le scrivo qualche riflessione nella speranza che, se pubblicata, possa suscitare un dibattito, una riflessione, una presa di posizione.sono un appassionato di cinema. Adoro guardare film e possibilmente farlo nel modo migliore possibile: ovvero su grande schermo, in proiezione e con un impiantoaudio che renda onore alla pellicola. In poche parole al Cinema.Certo, i biglietti costano sempre di più e non è facile magari trovare alcuni film nei cartelloni delle sale della propria città; ma per un buon film, o per un film che incuriosisce, si è disposti a fare qualche kilometro in più, non credo di essere il solo a pensarla così.C'è una cosa però che davvero mi lascia infastidito delle sale cinematografiche: la pubblicità. Una volta era bello arrivare prima dello spettacolo e gustarsi i trailer dei nuovi arrivi in sala, ma ora è tutto un susseguirsi di spot di negozi,automobili, accessori, eventi, politici ecc. ecc.Oltre al danno, la beffa: gli spot hanno spesso una qualità audio e video bassissima (o comunque molto differente l'uno dall'altro), i volumi, addirittura, non sono nemmeno normalizzati allo stesso livello d'uscita. E sono sicuro che la cosa non provoca fastidio solo a me.Questa pratica barbara non è giustificata nè da un servizio differente e migliore offerto dalla sala, ne da una cospicua riduzione del biglietto: è solo un lucrare sul tempo e sulla passione delle persone. Certo, tollerabile, ma entro certi limiti: o la pubblicità continua ad aumentare o il tasso di sopportazione della gente continua a dabbassarsi, considerando che all'ultimo spettacolo a cui ho assistito il pubblico era visibilmente contrariato dall'avvicendamento delle pubblicità. E soprattutto, se gli “impresari” non dettano delle regole di qualità per accettare gli spot da mandare in sala, la loro impresa non può che fare un brutta figura.Certo, mi si può obiettare che, da un lato, questa pratica continuerà, visto e considerato che spesso i grandi (o piccoli) multisala non temono alcuna concorrenza quindi possono fare leva sul proprio monopolio per inondare le sale con spot orrendi, fuori luogo e di basso livello.E, vorrei prevenire quanti me lo faranno notare, sono a conoscenza del fatto che gli spettacoli inizino dopo alcuni minuti dopo l'orario di programmazione,ma questo non cambia il succo del mio discorso: è una pratica maleducata, ingiustificabile e messa in atto con mezzi discutibili.

Pubblicità al cinema: una pratica maleducata e ingiustificabile

La mia proposta per risolvere la questione civilmente


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