Ma certe persone ci fanno o ci sono? Hanno la stoppa al posto del cervello o sono solo dei farabutti furbetti?
Sentite questa, sembra quasi inventata.
Come riferito dal quotidiano locale DzD, qualche giorno prima di ferragosto l’azienda estone del gas Gasterm pubblica sul proprio sito una pubblicità dei servizi che offre. Niente di male se non avessero scelto come immagine l’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz, con l’infame scritta “Arbeit macht frei”. Come se non bastasse, lo slogan diceva qualcosa del tipo: “Riscaldamento a gas: flessibile, conveniente ed efficace” (ingrandite l’immagine cliccandoci sopra e usate un traduttore online).
Evidentemente qualcuno ha fatto notare che l’operazione era da brividi e il 23 agosto, giorno in cui l’Europa commemora le vittime dello Stalinismo e del Nazismo, la pubblicità è stata rimossa e sostituita dalla fotografia di un fornello acceso. Sotto lo stesso slogan, tra parentesi, la frase: “Se l’immagine posta qui in precedenza vi ha disturbato, vogliate accettare le nostre scuse sincere” (come sopra).
Autore dello sconcio lo stesso direttore esecutivo della Gasterm, Sven Linros, il quale ha dichiarato a un giornale estone che era sua intenzione mostrare quel luogo storico da una prospettiva differente. Ha raccontato che quando aveva visitato Auschwitz aveva appreso con stupore che anche lì veniva usato il riscaldamento a gas. [Strano, no? Niente pannelli solari né eolico]. Insomma, a suo dire si era trattato solo di una “sottile provocazione che forse [corsivo mio] si era rivelata una cattiva idea”.
Non pago ha concluso che comunque il loro sito era studiato per esperti del riscaldamento a gas i quali non avevano trovato niente da ridire circa l’immagine scelta.