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Pubblico impiego: per gli idonei nessun diritto al posto

Da Pukos
Pubblico impiego: per gli idonei nessun diritto al posto

Attenzione» del governo verso gli idonei, ma senza gli stessi diritti (intangibili) di «chi ha vinto un concorso», o di chi è stato messo in mobilità.

Parola di Marianna Madia, ministro per la pubblica amministrazione e semplificazione, che rispondendo ieri all’interrogazione del deputato Walter Rizzetto (uscito dal M5s, ora nel gruppo misto) ha affrontato le sorti di quelle 84.040 persone la cui idoneità dopo aver superato un bando non s’è tradotta in un’assunzione.

E poche ore prima che la rappresentante dell’esecutivo chiarisse in aula che si sta facendo «ogni sforzo» per collocare «in base alle loro competenze in uffici dove ce n’è bisogno tanti dipendenti» riconoscendo «l’assoluta priorità» ai vincitori delle selezioni, nel piazzale antistante palazzo Montecitorio si svolgeva la contestazione di oltre 200 aspiranti lavoratori del pubblico impiego.

Madia, premettendo come sia essenziale procedere all’attuazione della legge 56/2014 che stabilisce, fra l’altro, il superamento delle province, ha evidenziato come sia netta la corsia preferenziale di coloro che si sono aggiudicati i primi posti nelle prove d’accesso ad organismi della p.a. e che la norma contenuta nella legge di stabilità 2015, relativa al percorso di mobilità, «ha fatto salvi i vincitori di concorso.

Non è ammissibile», ha proseguito, «che una pubblica amministrazione bandisca un concorso, e poi non ne assuma i vincitori. Ed anche per evitare questo effetto, che nel dl 90 ho voluto semplificare le procedure di assunzione, eliminando la doppia autorizzazione» una volta a bandire l’avviso, l’altra ad inquadrare il personale, «a beneficio di una sola».

Fonte: ItaliaOggi


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