Sarebbero 16 le persone, soprattutto bambini, che in Puglia a partire dagli inizi di luglio, sono stati colpiti dalla Seu, sindrome emolitico-urenica. Secondo quanto viene riportato da diversi mezzi di informazione, ad essere interessate sono le zone di Bari (entroterra compreso), costa ionica di Taranto ed altre aree comprese tra Brindisi, Taranto e Valle d’Itria. L’ultima segnalazione, nella giornata di ieri, arriverebbe direttamente da Brindisi. Al momento non si hanno notizie certe sull’età dei contagi, ma ciò che viene detto con certezza è che la malattia si sta espandendo ed i massimi esperti cominciano a mettersi in allerta.
Si tratta di una sindrome che colpisce prevalentemente i bambini e che si manifesta con diarrea spesso caratterizzata da presenza di sangue nelle feci, vomito e dolore addominale.
I carabinieri del Nas di Bari sono a lavoro per individuare la provenienza del virus, in collaborazione, con il Sian (il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione) della Asl, l’Arpa e l’Osservatorio epidemiologico regionale pugliese.
Esclusi al momento, tra i potenziali agenti patogeni, l’acqua delle zone balneari e balneabili: “Tutti i prelievi sono risultati negativi al coli-patogeno - ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute, Elena Gentile - Non c’è alcun pericolo da questo punto di vista. Aspettiamo ulteriori indagini e in particolare le campionature degli allevamenti, delle aziende di trasformazione dei prodotti “.