Puglia, terra dove il turchese del mare, si contrappone l’ocra della terra punteggiata dal verde argentato degli ulivi. Tra le colline che degradano verso l’Adriatico ed incastonata nel bellissimo panorama delle Murge, troviamo Fasano, una graziosa cittadina di origine medievale dove si conserva tutto il fascino degli antichi borghi pugliesi, con le case bianche, le strade lastricate di pietra lucida, archi, viuzze e piazzette.
Nel suo territorio storia e tradizione sono delle realtà ancora presenti, soprattutto nel carattere cordiale delle persone e nelle tradizioni che uniscono nei momenti di festa e nella gioia di mettersi a tavola, tra sapori generosi e una gastronomia sopraffina. Non ultima la Festa della Scamiciata, che si svolge ogni anno a giugno; qui, tra cortei storici, luminarie, balli e canti in piazza, si vede la gioia e l’intensa partecipazione degli abitanti, a dimostrazione di quanto sia vivo il senso di appartenenza e l’identità storica dell’intera cittadinanza. Passeggiando per le vie del centro, si può visitare un antico edificio interamente in tufo, ora Museo della Casa alla Fasanese, dove è stato ricostruito fedelmente l’ambiente tipico delle abitazioni locali del XVI secolo.
Disseminate fra le colline fasanesi, si trovano le seicentesche fattorie fortificate, masserie, costruite a difesa delle incursioni piratesche. Molte di queste masserie sono state restaurate e utilizzate per la ricettività turistica, quali la Masseria San Domenico, oppure la Masseria Torre Coccaro, dove si possono gustare i sapori della cucina fasanese, mentre la Masseria Salamina, per la sua semplicità e confort, è molto adatta ai nuclei famigliari. Vi sono anche masserie che hanno voluto conservare la loro caratteristica agricola e si dedicano interamente ai prodotti biologici, come la Masseria Giummetta, dove si può degustare l’olio locale, prodotto dagli antichi ulivi della tenuta, formaggi deliziosi e i piccoli pomodori della regina.
Non tutti i nuclei di popolazione però avevano il coraggio e la forza di resistere ai potenziali
attacchi e alle scorrerie di predoni e pirati: prima della civiltà delle masserie, tipica del Seicento, Prima ancora delle masserie, intorno all’anno mille, per difendersi gli abitanti del luogo preferivano nascondersi nelle lame, avvallamenti naturali del terreno scavati da fiumi estinti, che garantivano un riparo da venti e tempeste, oltre che una perfetta mimetizzazione. Fra le pareti di questi avvallamenti, sono stati costruiti veri e propri villaggi, scavati nel tufo. Attualmente, molti di questi villaggi sono visitabili, oltre che ospitare particolari manifestazioni. Un esempio è il Villaggio Rupestre di Lama del Trappeto, dove è conservato uno vecchio frantoio ipogeo. Tutti gli anni, a Natale, si trasforma in un suggestivo Presepe Vivente a cui partecipa oltre un centinaio di figuranti. Nella Lama d’Antico, invece, si può ammirare una vera cattedrale scavata nel tufo, con stupendi affreschi, colonne ed elementi architettonici tipici delle chiese sia orientali che latine.Scendendo verso il mare troviamo il parco archeologico di Egnazia con i resti di antico villaggio di epoca messapica, risalente al IX secolo a.C. Parte dell’area archeologica è ora sommersa dal mare ed è diventata una meta per gli appassionati di immersioni subacquee, mentre nel museo del parco sono conservati alcuni pezzi di grande pregio. Poco distante si può ammirare un bellissimo menhir. Se dopo tutto questo visitare, si volesse ritrovare il benessere fisico, nel fasanese si trovano le Terme di Torre Canne , specializzate nei trattamenti curativi, per godere i benefici dei fanghi e delle locali acque salso-bromo-iodiche.