La Natura m’ha creata così. Con la pelle secca e disidratata in tutto il corpo, ma impura e tendente alle imperfezioni sul viso e, in particolare, su quella benedetta zona T.
Da bambina ho sofferto molto di acne: invincibili, inguaribili e odiatissime acne che m’hanno lasciata in pace solo alla fine dell’adolescenza ma che nel frattempo hanno segnato profondamente il mio incarnato.
Ho provato con le creme, con l’acqua sulfurea e con l’acqua di mare, con i saponi più disparati e le danze tribali più efficaci. Ma nulla. La mia pelle mista era un campo fertilissimo per i miei brufoli.
Oggi ho un viso pulito, per fortuna. L’adolescenza (almeno fuori dalla mia testa) può definirsi finita e non ho più di che combattere ogni mattina davanti allo specchio. Eppure, quella sensazione di unto e quel riflesso lucido che se mi trascuro un pochino di più non mi da tregua, è ancora la croce dei miei anni più belli.
Cercando e documentandomi sono arrivata a quella che, al momento, risulta essere la soluzione più adatta per me. Ve la descrivo, sperando di essere d’aiuto a chi, come me, vive una soluzione simile.
1° fase: lasciar respirare i pori
Tutti i tipi di pelle, ma soprattutto quelle che secernono maggiori quantità di sebo, necessitano di poter traspirare sufficientemente ed adeguatamente. Usate sì il fondotinta, ma non andate mai a letto senza esservi struccate. Se possibile struccatevi non appena rientrate a casa. Eviterete l’effetto maschera che si scioglie al sole
2° fase: vapori per dilatare i pori
Dopo esservi struccate, sottoponetevi a una “boccata di vapore”!. Riempite un pentolino di acqua calda, copritelo con un asciugamano e, senza ustionarvi, per carità, mettete la testa tra l’asciugamano e il pentolino, in modo da sottoporre il vostro viso ad almeno un quarto d’ora di vapore. In questo modo, aprirete i pori e li renderete più recettivi ai successivi trattamenti.
3° fase: lo scrub
Non fatevi tentare dalle mille pubblicità. Per lo scrub, un prodotto vale l’altro. L’importante è che abbia dei consistenti granelli che, sfregati sulla pelle, eliminino a fondo le cellule morte. Andrebbe bene anche un semplicissimo guanto di crine ma, data la sensibilità della zona che state trattando, meglio usare un prodotto cremoso.
4° fase: la crema idratante
I trattamenti appena messi in pratica vi avranno, e giustamente, seccato un pochino la pelle. Non spaventatevi. Era proprio l’obiettivo che dovevate ottenere. Ora però è necessario che stendiate un velo di crema idratante, possibilmente anch’essa specifica per pelli miste o impure. In questo modo ripristinerete l’equilibrio sebaceo e ammorbidirete i tessuti senza ingrassarli. Non dimenticate, infine, di fare una maschera all’argilla almeno due volte a settimana (al termine della quale metterete ancora un po’ della vostra crema).
Vedrete che, con poca difficoltà, e protraendo questi trattamenti per almeno un mese, la vostra pelle sarà molto più pulita e compatta, e apparirà addirittura sbiancata.
Green hugs e… fatemi sapere