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Punta Raisi, boom di traffico e i controlli si complicano

Creato il 01 aprile 2011 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

La Guardia di Finanza fa un bilancio dell’attività

Punta Raisi, boom di traffico e i controlli si complicanoLa recente chiusura dello scalo di Trapani–Birgi, SOLO IN MINIMA PARTE RIAPERTO IN QUESTE ORE, ha comportato un notevole incremento del traffico di passeggeri allo scalo di Punta Raisi. Il che come conseguenza ha avuto anche l’effetto di far emergere delle criticità legale anche al controllo dello scalo palermitano, statisticamente più soggetto a fenomeni legati alla criminalità organizzata. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha disposto immediatamente un’intensificazione dei servizi di vigilanza finalizzati alla repressione dei traffici illeciti, in particolare di sostanze stupefacenti. In poco più di una settimana, 13 sono state le violazioni riscontrate, sia di natura penale che amministrativa. Undici soggetti sono stati segnalati alle locali Prefetture perché trovate in possesso di modiche quantità di hashish e marijuana, mentre un altro passeggero, sorpreso con un più consistente quantitativo, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. Anche con riguardo alla normativa antiriciclaggio ed alle disposizioni relative alla circolazione transfrontaliera di capitali in entrata o in uscita dall’Italia, le fiamme gialle hanno condotto, attraverso il monitoraggio dei flussi di passeggeri, un’importante operazione che ha portato alla scoperta di un cittadino italiano, proveniente dal Belgio che tentava di introdurre nel territorio dallo scalo palermitano 53 mila euro, senza procedere alle previste dichiarazioni una volta giunto presso gli spazi doganali dell’aeroporto. A decorrere, infatti, dal primo gennaio 2009, chiunque entra nel territorio nazionale o ne esce e trasporta denaro contante di importo pari o superiore a 10 mila euro deve dichiarare tale somma all’Agenzia delle Dogane, insieme alla quale, anche in questo caso, è stata coordinata l’attività. La quasi totale interdizione di Birgi ha quindi avuto effetti davvero massicci sull’aeroporto Falcone-Borsellino. Il problema di fondo resta però proprio quello legato all’eccessivo flusso di presenze cui è sottoposto lo scalo palermitano. Situazione difficile sul piano dello smistamento dell’eccessivo traffico passeggeri e aereo, e quindi di conseguenza anche sul piano anche del contrasto agli episodi criminali. Resta infatti problematico il controllo dei flussi e quindi c’è il rischio anche che la criminalità organizzata possa approfittarsi di queste difficoltà operative per tentare lo sdoganamento di ingenti quantitativi di droga. Proprio l’aeroporto palermitano, come dice la storia passata e recente, è considerato il crocevia portante per la criminalità organizzata.


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