Ed eccoci qua nel nostro primo viaggio in questo mini corso di didattica curato da Rete Meteo Amatori. Essendo una nostra passione, quella della meteorologia, abbiamo deciso fosse utile anche creare una piccola sezione ben curata sulle fondamenta della meteorologia in modo che chiunque possa avere la possibilità di accedere in modo semplice a tutte le nozioni che riusciremo a fornirvi. Questo sarà utile a chi è meno preparato in materia per riuscire a comprendere in modo migliore le previsioni emesse da qualunque ente predisposto ma anche per capire meglio alcuni fenomeni che ci circondano (Alte pressioni, basse pressioni, temporali, grandine, neve).
Che cos'è la meteorologia?
La meteorologia, o meglio chiamata Fisica dell'Atmosfera, è quella branchia della fisica che studia l'andamento dell'atmosfera nei primi 20km di atmosfera poichè, in questo strato d'atmosfera, sono presenti tutti, o almeno la maggioranza, dei più importanti fenomeni atmosferici.
Cos'è l'atmosfera e come è formata?
L'atmosfera, come saprete sicuramente, è l'involucro che ricopre la terra e che permette alle specie viventi di potersi sviluppare. Questo involucro offre tante protezione come quelle contro le "minaccie" esterne ad esempio meteoriti e asteroidi. Fornisce inoltre anche una protezione dai raggi UV respingendoli in gran parte. Inoltre mantiene costante la temperatura media globale e permette di venirsi a creare tutti quei fenomeni di cui dicevamo sopra grazie alla presenza dell'atmosfera. Ma andiamo nel dettaglio e vediamo come è suddivisa l'atmosfera secondo il gradiente termico verticale cioè la differenza di temperatura mano a mano che saliamo con la quota.
Il primo strato che troviamo è la Troposfera. Questo strato è uno dei più importanti se non il più importante perchè è dove si è sviluppata la vita (in senso generale) e dove hanno sede tutti i fenomeni atmosferici. La troposfera è sede dei moti ascendenti più importanti e dunque abbiamo un mixing verticale piuttosto accentuato. Ciò è dovuto principalmente alle caratteristiche del suolo dove i suoi effetti sono visibili dal basso fino al top dello strato. Il gradiente termico in questo strato è negativo ovvero la temperatura decresce di 6,5°C ogni chilometro anche se non è facile capire in giornate in cui ci sia inversione termica specialmente nelle notti invernali durante fasi di stabilità atmosferica. In quel caso la temperatura invece di diminuire aumenta.
La pressione al livello del mare media è di 1033 hpa e il campo di pressione orizzontale è caratterizzato alle medie quote con una bassa pressione incentrata al polo e una fascia di altapressione situata sopra l'equatore.
A cavallo di due strati troviamo sempre una pausa in cui generalmente non abbiamo grossi cambiamenti di circolazione e in questo caso troviamo la Tropopausa. Possiamo notare in questo strato due interruzioni: una a 30° e 60° gradi latitudine che favoriscono l'interazione tra Troposfera e Stratosfera.
Il secondo strato è la Stratosfera che si trova adiacente alla tropopausa. In questo strato abbiamo, a differenza della tropopausa, un gradiente termico verticale positivo tra i 20 e i 50 km spiegabile dal fatto che questa zona è addetta all'assorbimento dei raggi UV da parte dell'ozono. La normale conseguenza del gradiente termico verticale è l'assenza di moti ascendenti e dunque abbiamo un tempo di residenza delle particelle più lungo rispetto alla troposfera dove l'aria è in continuo rimescolamento.
Il terzo strato, dopo la stratopausa, è la Mesosfera dove la temperatura ritorna a diminuire con la quota. Dunque abbiamo, seppure deboli, moti convettivi che alle volte danno origine al fenomeno delle nubi nottilucenti.
Il quarto è la Termosfera che ha oscillazioni di temepratura di 1000° tra giorno e notte a secondo dell'attività solare.
Per questa puntata è tutto, nella prossima affronteremo i principali parametri fisici ovvero temperatura, pressione e umidità, alla prossima!.
A cura di matteo, Pubblicato il 17-06-2015