Ho dormito talmente poco in questi ultimi tre giorni e senza mai riposarmi, preso treni – valigia piena/valigia vuota, valigia piena/valigia vuota, due, tre, quattro volte – che il 2011 è finito all’improvviso e senza far rumore. Il tempo è trascorso così velocemente con la testa piena di così tante cose che non ho avuto un minuto per pensare – anche solo per finta, anche solo per tradizione – all’anno finito e a quello che tra poche ore inizierà. Poco male: tutti i bilanci da fare (non posso vivere senza fare bilanci) sono stati fatti giorno per giorno e i segni della battaglia me li porto addosso, insieme a tutte le stelle buone incontrare. Per il resto, sono dove volevo essere, abbiamo messo in piedi una bella casa che in pochissimi giorni assomiglia già più a noi che a chi l’abitava prima e ho imparato o meglio imparo ogni giorno che nonostante tutto (nonostante tutto è un’espressione che sento in giro sempre più spesso) le cose belle arrivano e succedono sempre. 2011 o 2012 è sempre così.
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